“Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione, si occupi di quello che sta accadendo al cimitero di Scafati”. La denuncia arriva da Angelo Matrone, ex consigliere del Comune di Scafati. “Quanto registrato durante il ponte di Ognissanti ha dell’incredibile ed è stato l’ennesimo schiaffo alla nostra comunità. Sulla manutenzione del camposanto di viale della Gloria ci sono due inchieste della magistratura, come è noto a tutti, ma bisogna essere più incisivi e cercare il vero marcio che alla fine, come sempre, ha presentato il conto più alto ai cittadini. Le lampade votive non sono state attivate e la memoria dei nostri defunti non è stata onorata al meglio. Nessuna strumentalizzazione, solo una reale descrizione di quanto accaduto”. Ecco perché, secondo Matrone, il caso del cimitero dovrebbe finire al vaglio del magistrato napoletano, capo dell’Anac. “Serve chiarezza e chi ha sbagliato deve pagare. Se sono state favorite ditte e questo ha creato un danno erariale al Comune bisogna assolutamente agire perseguendo la legalità. Non ho condiviso, ma ho accettato a malincuore la decisione della Commissione di non attivare il servizio delle lampade votive nel Ponte di Ognissanti. Adesso dopo le festività la vicenda non deve cadere nel dimenticatoio più becero”, ha continuato Matrone. “Cantone, nel corso della sua carriera, ha dimostrato di saper combattere sprechi e cattive pratiche della Pubblica amministrazione. Credo che da questo punto di vista la vicenda di Scafati rappresenti un triste primato italiano. Ecco perché spero che il presidente dell’Anac faccia chiarezza su quella che è la più brutta pagina della nostra città. Mi auguro che tra un anno ci ritroveremo a fare i conti con quella legalità che adesso davvero ci appare lontana”.