In un mondo in rapida evoluzione, il futuro di qualsiasi nazione è in gran parte determinato dalla forza e dalle competenze delle sue giovani generazioni. Tuttavia, l’Italia si trova di fronte a una sfida significativa: la presenza diffusa dei cosiddetti NEET, giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione. Questo fenomeno, sebbene sia stato accentuato dalla pandemia, non è una novità, ma la sua persistenza rappresenta un freno al potenziale di crescita e sviluppo del paese.
L’Italia ha affrontato una doppia sfida: l’invecchiamento della popolazione e il declino demografico. La popolazione giovane si ridurrà significativamente nei prossimi decenni, mettendo in evidenza l’importanza di sfruttare al massimo le risorse delle nuove generazioni. Attualmente, circa un giovane su 5 è coinvolto nella condizione NEET, un dato che non solo riflette un disagio personale per chi è coinvolto, ma rappresenta anche un grande spreco di potenziale umano.
Una delle principali cause, del fenomeno NEET in Italia, è l’insufficiente sviluppo delle competenze e dell’istruzione tra i giovani. Questo ritardo nell’apprendimento non solo ostacola le prospettive di carriera dei giovani, ma anche la crescita economica del paese nel suo complesso. Tuttavia, c’è una luce alla fine del tunnel: investire nell’istruzione e nella formazione può contribuire in modo significativo a invertire questa tendenza negativa.
Le province italiane con i tassi più alti di giovani NEET tendono a coincidere con quelle che presentano basse competenze. Ciò sottolinea ulteriormente l’importanza di migliorare la qualità dell’istruzione nelle regioni più colpite. Investire nelle competenze dei giovani non solo abbasserà i tassi di NEET, ma avrà anche un impatto positivo sulla loro vitalità e sulla loro partecipazione attiva nella società.
In questo contesto, la sfida post-pandemica diventa un’opportunità per ridefinire il futuro dell’istruzione in Italia. Con il crescente ruolo delle tecnologie, investire nelle competenze diventa più cruciale che mai. Questo non solo aprirà nuove prospettive di carriera per i giovani, ma contribuirà anche all’innovazione e allo sviluppo socio-economico del paese nel suo complesso.
L’Italia deve affrontare la sfida dei giovani NEET con determinazione e impegno. Investire nell’istruzione e nello sviluppo delle competenze giovanili non solo contrasta l’esclusione sociale, ma sfrutta anche il potenziale che i giovani portano con sé. L’obiettivo è creare una generazione di individui competenti e motivati, pronti a guidare il paese verso un futuro più luminoso e prospero.
Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO – PMI INTERNATIONAL.