“La giunta Spagnuolo getta la maschera e mostra il suo vero volto: sprechi di denaro pubblico, indennità portate ai massimi consentiti e gestione poco trasparente”. Così Giovanni Ardolino, sindacalista e coordinatore del movimento “Irpinia Adesso”.
“Il finto volto buono del sindaco del Pd – prosegue il dirigente della sigla di impegno civile – è servito ad ingannare i cittadini atripadaldesi, che dopo 5 anni di nulla dell’altro Spagnuolo, erano disposti a votare chiunque. In soli 7 mesi sono stati buttati alle ortiche 500 mila euro tra feste e balletti ed è tutto pronto per creare il nuovo carrozzone clientelare della municipalizzata, che servirà a pagare l’ennesimo “debito elettorale” fatto dal sindaco e i suoi adepti nella scorsa campagna elettorale. Il cambio di passo promesso non c’è, anzi di torna a metdoi politici di 30 anni fa.
Fin da subito è stato chiaro che il primo cittadino sarebbe stato un dominus assoluto, seguito come un’ombra dal suo vice sindaco che, tra un processo e l’altro, trova il tempo di gestire questioni che nulla hanno a che vedere con gli interessi generali della comunità, ma soltanto a mantenere e consolidare il potere, accontentando gli amici. Gli altri assessori e consiglieri fanno solo da comparsa e alzano la mano per approvare i progetti elaborati dal “gatto e la volpe”.
“Sinceramente – conclude Ardolino – mi aspettavo molto di più, ma quando si antepone la propria carriera politica e i propri interessi economici al bene della collettività questi sono i risultati. Finanche il futuro dei nostri figli è stato mortificato, relegando una scuola media in un supermercato, credo non ci siano precedenti in Italia: la formazione scolastica messa sullo stesso scaffale di una qualunque merce . Ma evidentemente anche questo è un pegno che l’amministrazione ha dovuto pagare. Mi auguro che per il bene di Atripalda ci sia una presa di coscienza da parte dei cittadini in primis e da parte delle minoranze poi, queste ultime apparse fin troppo remissive nei primi mesi della nuova consiliatura. Troppo le questioni non ancora affrontate: l’emergenza abitativa, con tante famiglie prese in giro da false promesse di assegnazione; l’inquinamento crescente di cui non viene mai fatta menzione; la mancanza di pubblico decoro in una città invasa da deiezioni canine ed erbacce”.