Irpinia Sannio: segnali d’allarme sul fronte della nati-mortalità imprenditoriale Nel 2024 Avellino: 1.947 nuove aperture e 1920 chiusure (+27 unità)

Irpinia Sannio: segnali d’allarme sul fronte della nati mortalità imprenditoriale Nel 2024 Avellino: 1.947 nuove aperture e 1920 chiusure (+27 unità)

L’Irpinia ed il Sannio si trovano ad affrontare una sfida significativa sul fronte imprenditoriale. I dati Movimprese relativi al 2024 evidenziano tassi di natalità delle imprese particolarmente bassi, che si attestano al 4,5% per Avellino e al 3,7% per Benevento, contro una media nazionale del 5,4% e campana del 5,5%. Questi numeri pongono in particolare Benevento come una delle province meno dinamiche d’Italia sotto questo profilo.

Numeri che raccontano una difficoltà crescente

  • Avellino: con 947 nuove iscrizioni e 1.920 cessazioni, il saldo è appena positivo (+27 imprese) e il tasso di crescita si ferma allo0,1%, molto al di sotto della media regionale (1,0%).
  • Benevento: i numeri risultano ancora più preoccupanti: 304 iscrizioni, 1.465 cessazioni e un saldo negativo di -161 imprese, con un tasso di crescita negativo di-0,5%, il più basso della Campania.

È quanto emerge in sintesi dall’analisi Movimprese relativa all’anno 2024, condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e disponibile con un cruscotto interattivo all’indirizzo www.infocamere.it/Movimprese. Questo strumento consente di approfondire le dinamiche territoriali e individuare le leve strategiche per il rilancio.

Alla fine del 2024, sono 42.090 le imprese registrate in provincia di Avellino e 33.554 nel Sannio, rappresentando il 13% del tessuto imprenditoriale campano, che conta complessivamente 595.090 imprese.

Dal confronto con le altre province campane si distingue Napoli, la provincia più dinamica, che guida la crescita regionale con un saldo di +4.892 imprese e un tasso del 1,6%. Seguono Caserta (+860 imprese, 0,9%) e Salerno (+579 imprese, 0,5%).

Questo scenario è strettamente legato ai fenomeni di spopolamento e invecchiamento della popolazione che colpiscono le aree interne, determinando una contrazione non solo della base demografica, ma anche della capacità imprenditoriale del territorio.

I settori economici

L’agricoltura si conferma pilastro dell’imprenditoria locale almeno dal punto di vista numerico, rappresentando il 25,1% delle imprese in Irpinia e il 30,4% nel Sannio. Tuttavia, mentre il settore registra stabilità nelle iscrizioni e cessazioni, è nei servizi – come le attività professionali, scientifiche, tecniche e il noleggio – che emergono nuove opportunità. Questi comparti mostrano saldi positivi, confermando una transizione verso un’economia dei servizi più dinamica e competitiva. Il commercio, invece, mostra segnali di sofferenza, con un saldo negativo in entrambe le province.

Saldo positivo, invece, per le costruzioni, i servizi di informazione e comunicazione, le attività finanziarie e assicurative, le attività professionali, scientifiche e tecniche ed il noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese.

Con riferimento alle forme giuridiche, in entrambe le province, quella prevalente si conferma la ditta individuale, con il 56,6% sul totale delle imprese registrate e 1.134 iscrizioni, per la provincia di Avellino ed il 57,3% e 722 iscrizioni, per la provincia di Benevento (dati superiori alla media regionale 50% e nazionale 50,2%). Immediatamente dopo le società di capitale (31% in Irpinia e 32% nel Sannio). La preferenza per la forma giuridica della ditta individuale dimostra pertanto ancora una volta la forte presenza di piccole realtà imprenditoriali. Tuttavia, l’espansione delle società di capitale offre segnali di una progressiva modernizzazione e orientamento ai mercati esteri.

Nell’anno 2024, le imprese artigiane risultano 6.239 per la provincia di Avellino, con un’incidenza pari al 14,8% del totale delle imprese irpine, e 4.253 per la provincia di Benevento, pari al 12,7% del totale delle imprese sannite. Negativo, purtroppo, il saldo tra iscrizioni e cancellazioni, pari rispettivamente a -31 e -13 posizioni.

Rispetto all’anno precedente, per le imprese artigiane si registra un decremento del tasso di crescita, pari al – 0,5% per la provincia di Avellino ed al -0,3% per quella di Benevento.

Un ultimo sguardo infine, ai dati sugli imprenditori, dove resta ancora dominante l’incidenza delle cariche maschili, con il 68,6% per la provincia di Avellino ed il 68,3 per la provincia di Benevento (valori regionale 72,9% e nazionale 72,2%) e soprattutto emerge un deciso invecchiamento della classe imprenditoriale.Con appena il 4% del totale costituito da imprenditori con meno di 30 anni, per la provincia di Avellino, e solo il 3,9%, per la provincia di Benevento, il territorio rischia un declino generazionale che solo interventi mirati possono prevenire.

Interessante, infine, il dato relativo alla nazionalità di provenienza dei soggetti titolari di cariche in imprese: su 55.910 imprenditori irpini, 3.837 hanno nazionalità straniera e su 42.634 imprenditori sanniti, 2.487.

L’appello della Camera di Commercio Irpinia Sannio  
La Camera di Commercio Irpinia Sannio esprime grande preoccupazione per queste tendenze. “I dati non lasciano spazio a dubbi: occorrono interventi concreti per invertire questa rotta. La perdita di dinamismo imprenditoriale, unita ai problemi di spopolamento, rischia di compromettere il futuro economico delle nostre province”, sottolinea il Commissario Straordinario della Camera di Commercio Irpinia Sannio Girolamo Pettrone.

“L’Ente camerale ha programmato per il 2025 una serie di misure volte a sostenere la creazione e lo sviluppo imprenditoriale nel nostro territorio, a partire da iniziative di accompagnamento per supportare le startup guidate da giovani under 30, ulteriore sostegno all’innovazione promuovendo il digitale e l’innovazione nelle micro e piccole imprese locali, percorsi di alta formazione per sviluppare competenze specifiche richieste dal mercato, soprattutto nei settori emergenti, valorizzazione delle eccellenze produttive, come quelle legate all’agroalimentare, all’artigianato e al turismo, che possano rappresentare un volano per il rilancio e ulteriore sostegno per l’internazionalizzazione con incentivi e servizi di affiancamento per rafforzare la competitività imprenditoriale sui mercato strategici.”

“È necessario consolidare l’impegno corale di enti territoriali, imprenditori, università e centri di formazione, associazioni e società civile per condizioni più favorevoli alla nascita e allo sviluppo delle imprese. Con uno sforzo congiunto e una visione strategica potremo garantire un futuro prospero per le imprese e le comunità dell’Irpinia e del Sannio”, conclude Pettrone.