Il post sui social è diventato virale: “Almeno una decina di cani adulti, completamente abbandonati a se stessi,girovagano per le strada di San Michele di Serino e sulle rotaie della ferrovia! Alcuni di loro hanno mammelle gonfie di latte. Diversi cuccioli sono già morti, altri sono ad un passo dal fare la stessa fine, cercando di sopravvivere sul ciglio stradale, sfamati solo dai volontari, che non possono caricarsi anche delle sterilizzazioni di cani di taglia grande. L’atto più urgente da mettere in pratica! Dove sono le Istituzioni che hanno il dovere di monitorare i cani sul territorio? Perché la Legge Regionale che stabilisce i compiti di Sindaci e Veterinari delle ASL è puntualmente disattesa?”.
San Michele di Serino è certamente una realtà rurale. Gli attivisti, singoli o appartenenti ad associazioni animaliste, qui non hanno vita facile: si adoperano, praticamente senza aiuti, per salvare sul posto i cani ed evitare loro il trasferimento in strutture convenzionate, spesso distanti molte decine di chilometri; si ritrovano a doverli sterilizzare a proprie spese e ad affrontare, da soli, l’intollerante di turno, chi li abbandona e, non ultimo, chi fa partorire il proprio cane e pretende poi che siano i volontari a sistemare i loro cuccioli. Un volontariato che ha un conseguente, notevole beneficio, per le casse comunali.
Ciò che si rende necessario ed urgente, oggi, è un capillare censimento ed un costante monitoraggio della popolazione canina: controllo dei microchip, sanzioni per i possessori di cani che non lo hanno e per coloro che li detengono ancora a catena ed in cattive condizioni igienico-sanitarie. Va costituita una task force di controllo comunale, con verifiche serrate fin dentro le abitazioni private, punendo di non si attiene alle leggi. Vi sono diverse denunce che giacciono anche per altre situazioni già più volte segnalate, non solo riguardanti cani ma anche la popolazione felina, per le quali c’è stato persino l’intervento delle forze dell’ordine, ma le condizioni di alcuni poveri gatti non sono cambiate.
Questo è compito delle Istituzioni: i volontari possono affiancarli, ma non sostituirsi ad essi. Si chiede all’Azienda Sanitaria Locale ed al Sindaco, che è per legge il “proprietario” dei cani strada, di rispettare le leggi, che coincidono con l’attuazione delle soluzioni universalmente ritenute le più economiche e rispettose del benessere animale: microchippatura e sterilizzazioni a tappeto di tutti i cani, da quelli vaganti ai semi padronali di aziende e terreni, affinché non nascano nuovi infelici. Queste sono le uniche armi realmente efficaci che abbiamo contro la piaga del randagismo.