La Prevenzione che Non C’è: Acqua, Dissesto Idrogeologico e Difesa del Creato a Mugnano del Cardinale

La Prevenzione che Non Cè: Acqua, Dissesto Idrogeologico e Difesa del Creato a Mugnano del Cardinale

Riceviamo e pubblichiamo.  ACQUA, POZZO, DISSESTO IDROGEOLOGICO, RETE FOGNARIA, RIFIUTI, DIFESA DEL CREATO: LA PREVENZIONE CHE NON C’È

“Veritas Filia Temporis” – La verità è figlia del tempo: un proverbio che non ha bisogno di spiegazioni. Le bugie possono correre a velocità sostenuta, ma sappiamo che saranno sempre raggiunte e superate dalla verità. Le bugie non possono sfuggire al principio di Archimede: “Un corpo immerso in un fluido subisce una spinta dal basso verso l’alto pari al peso del volume del liquido spostato dal corpo.”

Durante la campagna elettorale per le amministrative 2023, in un comizio parlai dei santuari dell’acqua, del dissesto idrogeologico e dei rifiuti. Alla luce degli studi effettuati dal Prof. Aquino sulla ricchezza delle acque dei nostri territori, trovo un’amara consolazione e rivincita personale, poiché ero consapevole delle immense risorse idriche dei nostri luoghi, essendo stato promotore e organizzatore di convegni intitolati “Acqua Bene Comune,” con relatori come il compianto Prof. Franco Ortolani, massimo esperto in geologia, e il mio fraterno amico Prof. Antonio Marfella.

Iniziammo da Mugnano del Cardinale, al Caffè Aragonese, proseguendo in diversi paesi dell’Irpinia. L’acqua, tanto cara a San Francesco, era ed è il nostro “oro bianco” da difendere e tutelare. La crisi idrica è un problema planetario: se non si interviene tempestivamente, le generazioni future ne pagheranno le conseguenze.

A Mugnano del Cardinale, già nella campagna elettorale del 2018, si parlava dell’acqua: il Prof. Giovanni Colucci venne accusato ingiustamente di essersi “venduto” l’acqua, motivo per cui sarebbe mancata nel periodo estivo. Nell’ultima campagna elettorale è emersa l’idea del “Pozzo di San Patrizio,” un mare d’acqua che però non funziona per un errore nel calcolo del filtraggio della pompa, come dimostrato dalla crisi idrica vissuta nell’estate appena trascorsa. Per amore della verità, va detto che era un pozzo emergenziale voluto, come altri, dal Prof. Giovanni Colucci. È auspicabile che venga attivato correttamente, per il bene di tutti.

Tutti ricordiamo la drammatica alluvione del 27 agosto 2024: solo la mano del buon Dio ha impedito che si trasformasse in tragedia. Molti hanno parlato e sparlato, proponendo questo o il contrario di tutto. “Fa’ comme a Santa Chiara dopp’ arrubbat ce mettetero e pporte ‘e fierro.” Non servono altre parole. Perché dobbiamo aspettare un evento tragico per intervenire? È possibile che nessuno metta in pratica la prevenzione?

“La natura afferma il suo potere sulla superficie del suolo occupata disinvoltamente dall’uomo. Le piogge eccezionali sono tali per l’uomo; sono eventi naturali nei climi umidi e nei periodi di cambiamento climatico. Occorre intelligenza ambientale per adeguare il territorio antropizzato, coltivato e urbanizzato, in modo da mitigare o annullarne gli effetti negativi del cambiamento climatico” (Prof. Franco Ortolani). Leggete e rileggete questa profonda osservazione scientifica.

Bisogna difendere il Creato, tanto caro a Papa Francesco, mettendo da parte atteggiamenti omertosi, perché stiamo rubando il futuro alle nuove generazioni. Per amore della verità, se avessimo attuato il progetto voluto dal Prof. Giovanni Colucci – sotto la supervisione dell’Ing. Carmine Montano e indirizzato ai sei comuni del Baianese, con l’aggiunta di Monteforte, intitolato “Completamento opere di collettamento fognario. Separazione acque bianche dalle nere. Disinquinamento Regi Lagni a servizio dei comuni del Baianese e di Monteforte” – quanti danni si sarebbero evitati? Questa sarebbe vera prevenzione, non parole vuote.

Alcune abitazioni del paese sono state inondate, e per entrare si è dovuto usare un canotto. Per giorni i rifiuti dell’alluvione sono stati depositati davanti al cimitero, creando una discarica a cielo aperto. Trattandosi di rifiuti speciali, è doveroso fare alcune domande: Quale ditta ha rimosso i rifiuti? Dove sono stati smaltiti? Quali sono stati i costi? Urge sanificare l’area dove erano stati depositati.

Sempre sullo stesso tema: chi si occupa dello smaltimento dei rifiuti cimiteriali e dove avviene? Vorrei vedere il formulario identificativo dei rifiuti (FIR). Quando inizieremo a parlare e a realizzare un’isola ecologica e il compostaggio, per promuovere un’economia circolare green e ridurre i costi per le famiglie?

Ogni cittadino ha il dovere di difendere il creato. Stiamo perdendo la partita, non possiamo girare la testa dall’altra parte come se nulla fosse in gioco. In gioco c’è il futuro dei nostri figli e dei figli dei nostri figli. I medici hanno una responsabilità moltiplicata rispetto ai cittadini: difendere l’aria, l’acqua, il suolo significa fare prevenzione primaria, l’unica vera prevenzione per evitare malattie. Ippocrate docet. Hua Tuo docet. Hahnemann docet.

(Dott. Filomeno Caruso)