Dal 2 al 4 ottobre la Regione Campania sarà rappresentata a Parigi nel corso della sezione internazionale del Festival di Architettura CA23_territori plurali. Nello specifico, a partire da oggi la Regione Campania porta in un contesto internazionale l’esperienza ed i risultati del Festival dell’Architettura, svoltosi in maniera itinerante in diversi luoghi della regione.
La prima giornata, presso la Maison de l’architecture, si caratterizza per un confronto a più voci sui temi della rigenerazione urbana: Parigi-Napoli e la Campania/attori, progetti e strategie per la rigenerazione urbana, il titolo della tavola rotonda che vede il coinvolgimento di esperti napoletani e parigini.
Al tema della conservazione dell’architettura, alla valenza documentale del progetto, è dedicata la tavola rotonda della seconda giornata presso l’Istituto Italiano di Cultura, che vede presentare la significativa esperienza del Censimento delle architetture campane dal 1945 ad oggi. Documenta architecturae/archivi, patrimoni, materiali di progetto, il titolo scelto per una giornata che sarà conclusa da una conferenza dell’architetto Alfonso Femia dello studio AF517 Alfonso Femia Atelier(S).
Intensa e suddivisa in due parti, la terza e conclusiva giornata che si apre con una tavola rotonda al mattino a Césure, dedicata ad una riflessione sui luoghi transitori, all’interno della quale verranno illustrati i risultati delle esperienze dei sei Living-Lab attivati dal Festival in Campania.
Nel pomeriggio alla École Nationale Supérieure d’Architecture Paris-Malaquais, verrà presentato un interessante progetto di utilizzo di spazi transitori del Jaurès-Petit.
Il Festival di Architettura CA23_territori plurali è uno dei 9 progetti vincitori a livello nazionale dell’avviso pubblico Festival Architettura – II edizione, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Oltre 140 le iniziative che si sono rincorse dal 15 al 28 aprile 2023, in tutte le province della Campania: le attività dei 6 living lab hanno animato l’ex Chiesa dei SS. Demetrio e Bonifacio a Napoli, il Palazzo del Monte dei Pegni di Marcianise (CE), l’Aulario parrocchiale di Capua (CE), il NEXT – Ex Tabacchificio di Capaccio Paestum (SA), la Dogana Aragonese di Flumeri (AV), il MEdA – Museo Etnografico di Aquilonia “Beniamino Tartaglia”, il Museo delle città itineranti, la Casa della Cultura e il Centro antico di Carbonara ad Aquilonia (AV) e infine l’Auditorium di S. Bernardino a Morcone (BN), con workshop di progettazione, convegni e conferenze, talk, passeggiate urbane e sopralluoghi, e 16 mostre nelle sedi dei living lab, di cui 4 anche in versione virtuale online, sempre fruibili. Tante anche le attività extra, tra laboratori fotografici, teatrali, concerti, e dj set che hanno animato i territori e avvicinato tutti alle iniziative del festival.
“Credere nella capacità dell’architettura di poter ancora svolgere un ruolo fondamentale nel processo di rigenerazione dei luoghi, chiamare ad un confronto i cittadini portatori delle proprie istanze e richieste al progetto: lungo questa dualità si è svolto il confronto che abbiamo attivato con le iniziative del Festival di Architettura CA23_territori plurali, iniziative che hanno animato diversi luoghi della nostra regione nello scorso Aprile e che adesso vede chiudere le proprie attività attraverso un momento di confronto con la cultura accademica e progettuale parigina. A Parigi in collaborazione con il nostro partner internazionale, la École Nationale Supérieure d’Architecture, Paris-Malaquais, porteremo i risultati dei laboratori progettuali attivati, attraverso cui abbiamo declinato i temi del progetto e della rigenerazione alle diverse realtà territoriali della Campania, ciascuna portatrice di proprie specificità e criticità.
Il Festival dell’Architettura reifica in qualche modo, le previsioni della legge per la Promozione della Qualità dell’Architettura, che la Regione Campania ha promulgato nel 2019 e conferma lo sforzo che stiamo compiendo da alcuni anni per diffondere nelle nostre comunità il valore sociale dell’architettura”.