Di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della
CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO – PMI INTERNATIONAL
La situazione dell’età degli assunti nelle amministrazioni italiane rappresenta una sfida cruciale per il futuro della pubblica amministrazione nel nostro paese. La nostra indagine ha rivelato che oltre la metà dei più di 8.000 comuni italiani non conta tra i propri lavoratori persone con un’età inferiore ai 35 anni, mentre poco più dell’1% degli addetti alle amministrazioni locali ha meno di 30 anni. Questo quadro, seppur preoccupante, solleva l’importanza dell’inclusione dei giovani nel settore pubblico.
L’inclusione dei giovani nelle pubbliche amministrazioni non è solo una necessità, ma anche un’opportunità. Contribuisce al rinnovamento del sistema e all’integrazione di nuove competenze. Questi aspetti sono centrali anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede investimenti significativi per l’innovazione del sistema della pubblica amministrazione, sia in termini di digitalizzazione che di sviluppo di competenze.
I giovani dovrebbero essere considerati una risorsa prioritaria in questo contesto. Tuttavia, al momento la loro presenza nelle amministrazioni pubbliche è piuttosto limitata. Secondo una seria ricerca, i lavoratori con meno di 30 anni rappresentano solo il 4,7% del totale, mentre quelli tra i 30 e i 39 anni sono solo il 13,3%. Al contrario, la fascia di età più rappresentata è quella tra i 50 e i 59 anni, che costituisce quasi il 40% dei lavoratori nella pubblica amministrazione. Questo è in gran parte dovuto al persistente blocco delle assunzioni che dura da oltre dieci anni.
Il ministro per la pubblica amministrazione, Zangrillo, ha recentemente evidenziato la complessità della situazione, con un settore che risulta sottodimensionato a causa delle limitate assunzioni. Questa situazione ha portato alla creazione di posizioni precarie e contratti a tempo determinato, che non sono particolarmente attraenti per i giovani lavoratori e che hanno ostacolato l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione delle amministrazioni.
Affrontare questa sfida richiede una serie di misure. Primo, è necessario superare il blocco delle assunzioni per consentire un flusso costante di giovani talenti nelle amministrazioni pubbliche. Inoltre, bisogna rendere più attraenti le carriere nella pubblica amministrazione, garantendo opportunità di formazione, sviluppo e progressione professionale per i giovani. La digitalizzazione delle procedure amministrative è un passo fondamentale per rendere il settore più attrattivo per le nuove generazioni.
Il rinnovamento generazionale nelle amministrazioni pubbliche italiane è una sfida cruciale per il futuro. Investire nei giovani e aprire le porte alle nuove competenze è essenziale per garantire un settore pubblico efficiente, moderno e in grado di rispondere alle esigenze del paese nel XXI secolo.