di Salvatore Guerriero (Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO)
Uno studio condotto nel Regno Unito rivela le difficoltà che la Generazione Z affronta nel trovare lavoro, spesso a causa dei costi associati all’avvio di una carriera. Secondo il sondaggio annuale NatWest Youth Index 2024, l’aumento del costo della vita diventa un ostacolo all’occupazione, influenzando negativamente la salute mentale dei giovani in cerca di lavoro.
I Costi Inibenti
Lo studio evidenzia che i giovani disoccupati spesso rifiutano opportunità lavorative a causa delle spese legate all’uniforme, all’abbigliamento d’ufficio e ai costi di trasporto. In Italia, il pendolarismo quotidiano, con un’impegno medio di 28,8 km e 57,5 minuti al giorno, rappresenta un ulteriore peso finanziario e temporale.
La Fiducia nel Denaro in Calo
Un dato preoccupante è la diminuzione della “fiducia nel denaro”, raggiungendo il livello più basso degli ultimi 15 anni nel Regno Unito. La consapevolezza della difficoltà nel raggiungere la sicurezza finanziaria è diffusa, soprattutto tra le giovani donne, con oltre il 60% teme che il costo della vita ostacoli il raggiungimento della stabilità economica.
Impatto sulla Salute Mentale
Jonathan Townsend, CEO del Prince’s Trust, sottolinea il circolo vizioso in cui la disoccupazione danneggia la salute mentale, ma questa, a sua volta, influisce sulla capacità lavorativa. Il 40% degli intervistati dichiara problemi di salute mentale, mentre un giovane su 10 da ambienti più svantaggiati ha lasciato il lavoro a causa di tali problematiche quest’anno.
Soluzioni Necessarie
Il rapporto suggerisce che le soluzioni dovrebbero coinvolgere datori di lavoro e lo Stato. Townsend propone un ruolo più attivo da parte dei datori di lavoro, fungendo da guide e garantendo salari adeguati. Nel contesto italiano, è fondamentale stabilire un salario minimo per assicurare una vita dignitosa ai giovani lavoratori.
Riflessioni Finali
L’attuale clima economico sta mettendo a dura prova la fiducia e le aspirazioni dei giovani nel loro futuro lavorativo. Attraverso misure concrete, come un salario minimo e un maggiore supporto da parte dei datori di lavoro, potremmo contribuire a garantire ai giovani una transizione più agevole verso la vita professionale, riducendo così gli impatti negativi sulla salute mentale e favorendo una società più equa.