Letteratura e impegno civile al Masullo- Theti. La scrittrice Vincenza Alfano presenta il romanzo, La guerra non torna di notte

Letteratura e impegno civile al Masullo  Theti. La scrittrice Vincenza Alfano presenta il romanzo, La guerra non torna di notte

L’ opera rievoca l’epopea popolare  delle Quattro giornate di Napoli

 di Alessandro Troiano (5^A bio) 

Come ogni anno, il nostro Istituto promuove la lettura tra noi studenti attraverso l’incontro con autori che analizzano nei loro libri temi di alto profilo educativo e didattico. Questa volta abbiamo avuto la possibilità di leggere un testo della scrittrice, giornalista e docente di Italiano e Latino, Vincenza Alfano, dal titolo “La guerra non torna di notte” e di incontrare l’autrice venerdì 31 gennaio nella Sala Conferenze della nostra scuola.

Romanzo ambientato nella Napoli delle Quattro giornate, sullo sfondo della Seconda guerra mondiale, è una storia familiare che ha per protagonista la nonna della scrittrice, Cenzina, una donna “con la guerra dentro” ancor prima che le bombe iniziassero a cadere, una donna segnata da un’infanzia difficile e da una vita in cui deve rinunciare alle sue passioni e alla sua realizzazione personale.

L’incontro, organizzato e moderato dalla prof.ssa Susy Barone, è stato introdotto dalla nostra dirigente, prof.ssa Elisa De Luca e ha visto la partecipazione, oltre che dell’autrice, anche della giornalista de “Il Mattino”, Carmela Maietta, dell’ Associazione Passpartout con la referente Rosa Barone e degli alunni delle classi 4^A tel, 5^A tel, 5^A bio, 4^A bio, 4^B bio, accompagnati rispettivamente dalle docenti Nicla Serpico, Titti Falco, Adele Giugliano. Spazio anche alla musica con coinvolgenti intermezzi musicali degli artisti Carmen Navarro, Emmanuele Manna e Susy Tafuro, guidati dalla maestra di musica Fiorella Boccucci.

Dopo i saluti della DS, che ha sottolineato quanto sia importante seguire e coltivare le proprie passioni e l’amore per la conoscenza, la parola è passata alla giornalista Carmela Maietta, la quale ha ricordato che, qualche giorno fa, al romanzo di Vincenza Alfano è stato conferito il PremioCandelaio”, giunto alla  X edizione, istituito quale omaggio al pensiero e alla figura del grande filosofo nolano, Giordano Bruno, simbolo di libertà intellettuale e forza della ragione.

Filo conduttore di quest’incontro sono state le domande poste da noi studenti e focalizzate su diverse aree tematiche. 

Letteratura e impegno civile al Masullo  Theti. La scrittrice Vincenza Alfano presenta il romanzo, La guerra non torna di notteInteressanti le motivazioni che la scrittrice ha dato in riferimento alla scelta del titolo del suo libro: trasmettere una sensazione di dolcezza e speranza. Un titolo che ha una musicalità delicata, quasi poetica, capace di suscitare emozioni profonde, lo definisce come evocativo, come un verso che sfiora l’anima e lascia spazio a diverse interpretazioni per ogni lettore. Nel titolo si nasconde un desiderio profondo, un auspicio che va oltre il semplice racconto: la speranza che un giorno, in un mondo ideale, una bambina possa temere di più i mostri delle fiabe che la realtà spietata della guerra. “Penso che in fondo questa storia non appartenga soltanto le alla nostra famiglia. Penso che da domani dovrò occuparmene e assicurarle un futuro”, così scrive Enza Alfano nelle pagine del romanzo, sottolineando il carattere universale della storia, per la sua capacità di toccare temi condivisibili con un più ampio pubblico.

Uno degli aspetti fondamentali e più rilevanti sollevati dall’autrice riguarda il ricordo del passato nelle nostre vite. La sua riflessione mette in evidenza come, senza il legame con la nostra storia, rischiamo di sentirci come un “insieme di detriti”, come esseri smarriti e frammentati. La connessione con il passato è indispensabile per la nostra identità: senza di esso, non possiamo comprendere pienamente chi siamo, né dare un senso al nostro presente. Il passato, dunque, non è solo una memoria lontana, ma una forza che ci permette di ricostruire noi stessi, di darci una direzione.  Senza il passato, restiamo come frammenti sparsi, incapaci di dare coerenza e significato alla nostra esistenza.

Molto importante poi il tema delle passioni, sottolineato anche dalla maestra di musica Fiorella Boccucci, unici elementi che permettono all’uomo di salvarsi da quelli che sono i momenti incerti, a tratti tenebrosi della vita, proprio come la passione che Cenzina aveva per la musica.

Ampio spazio inoltre è stato dato ai temi dell’oppressione come la guerra e la condizione delle donne che, proprio nel contesto della guerra, iniziano il loro processo di emancipazione.  Si tratta di un aspetto centrale all’interno del romanzo, ben sintetizzato nell’espressione “Jatevenne”, un grido di donne che, durante le Quattro giornate, cresceva e veniva fuori “come la lava di un vulcano, copiosa, fluida, incandescente”, un grido segno di forza, a tratti d’eroismo, un grido femminile imitato dagli uomini, volto ad opprimere e schiacciare le forze nazi-fasciste. Il grido delle donne: uno dei segni più eclatanti di chi, dopo anni di totale sottomissione, ha ora la forza di ribellarsi e resistere.

Letteratura e impegno civile al Masullo  Theti. La scrittrice Vincenza Alfano presenta il romanzo, La guerra non torna di notteUna battaglia questa ancora in corso. La parità di genere, sottolinea la scrittrice, non implica la necessità diessere uguali” in tutti gli aspetti, ma piuttosto l’obiettivo è quello di un equilibrio che ponga uomini e donne sullo stesso piano sociale. Si tratta di riconoscere e rispettare le differenze individuali senza che queste diventino motivo di discriminazione. La parità di genere non significa eliminare le specificità o le diversità tra i sessi, ma garantirne il riconoscimento e il valore in un contesto sociale che, storicamente, ha marginalizzato le donne, riducendo le loro opportunità e il loro ruolo in molti ambiti.

Dal tema dell’emancipazione femminile si è  passati a quello dell’assunzione della responsabilità di fronte alla guerra, facendo riferimento a quelli che sono i “Giusti”, ovvero coloro che hanno la forza di interrogare la propria coscienza contro il conformismo, l’indifferenza e le forme di fascismo che ancora oggi macchiano la nostra società. L’autrice affronta il tema dei “rigurgiti fascisti” sottolineando come tali fenomeni siano il risultato di una profonda ignoranza e di una generalizzazione estrema. Secondo la sua riflessione, queste manifestazioni di ritorno a ideologie pericolose sono espressioni di una comprensione distorta e superficiale della storia e della realtà. Importante quindi fare distinzioni, andare oltre la semplificazione, come ribadito anche dalla prof.ssa Susy Barone, per poter decodificare e comprendere davvero ciò che accade. Solo attraverso una visione più attenta e critica possiamo evitare di cadere in pericolose trappole ideologiche. La necessità di distinguere, di comprendere la complessità delle situazioni, diventa quindi una chiave essenziale per non ripetere gli errori del passato e per non alimentare un clima di divisione e odio.

All’interno di questo evento si inserisce poi in maniera estrinseca un altro tema di estrema importanza, ovvero quello del ruolo della Scuola nell’acquisizione di un senso di responsabilità dinanzi a tematiche di estrema rilevanza ed impatto socio-emotivo.

La Scuola svolge una funzione irrinunciabile nel guidare le nuove generazioni verso una consapevolezza etica, stimolando una crescita non solo intellettuale, ma anche emotiva e civica, per costruire una società più giusta e solidale.

Quale modo migliore se non attraverso eventi volti ad aumentare la passione per la lettura, primo strumento educativo?