
Nella seduta consiliare del 21 marzo 2025, il dibattito sull’approvazione del bilancio provvisorio ha assunto toni particolarmente accesi. Il confronto, di natura strettamente politica, ha visto il Capogruppo di Minoranza sollevare dubbi di una certa gravità sulla regolarità del documento contabile e sulla legittimità della convocazione del Consiglio stesso.
Le affermazioni avanzate hanno reso necessaria la sospensione della seduta da parte della Segretaria comunale, al fine di acquisire gli atti utili a chiarire la questione e smentire le contestazioni sollevate.
Nel corso della discussione, il sottoscritto, Giovanni Valentino (il titolo di “dottore” lo lascio volentieri ad altri, non è certo un elemento di distinzione per l’uomo), ha fatto notare al Capogruppo che, alla luce dei chiarimenti forniti dal Segretario, sarebbe stato opportuno ritirare i documenti che intendevano consegnare agli atti, per evitare il rischio di configurare un falso in atto pubblico. E infatti, prima della chiusura della seduta, ciò è avvenuto.
Nel frattempo, il Capogruppo, rivolgendosi ai membri del suo gruppo, ha pronunciato nei miei confronti l’espressione: “Ma chist addò s’è laureato?”. A questa affermazione, che nulla aveva a che vedere con il merito della discussione, mi sono trovato costretto a rispondere per le rime. Se il confronto resta politico, lo affronto sempre con il massimo rispetto. Se invece si scivola sul piano personale, non posso sottrarmi alla replica.
Oggi, 22 marzo, leggo critiche e accuse di mancanza di rispetto nei miei confronti. Ma è bene chiarire un punto: la presunzione abbonda in me, lo ammetto. Maledetta presunzione. Ma abbonda anche il rispetto, un valore che, a quanto pare, per alcuni resta sconosciuto.
Per quanto mi riguarda, il dibattito sarà sempre politico, mai personale. Le polemiche social non mi interessano. Le persone erano presenti e la verità, come sempre, saprà camminare da sola nel nostro amato Paese.