C’era anche l’istituto Masullo Theti di Nola tra le 53 scuole di 21 Paesi europei presenti a Lampedusa alle “Giornate della Memoria e dell’accoglienza” promosse dal Comitto 3 ottobre per ricordare il naufragio di 9 anni fa in cui morirono 368 persone.
A guidare la piccola delegazione le docenti Anna Maria Coppola e Giusy Franzese tra gli oltre 350 docenti ed alunni che, insieme ai 70 volontari, hanno animato gli appuntamenti della quattro giorni partecipando attivamente al più grande evento europeo sulle migrazioni riservato al mondo scolastico.
Fitto il programma con ben 22 laboratori, spettacoli, musica, tavole rotonde e soprattutto l’incontro con gli oltre 50 tra parenti delle vittime del Mediterraneo e persone sopravvissute al terribile naufragio.
Tra i protagonisti indiscussi anche un alunno dell’istituto nolano diretto dalla dirigente scolastica Elisa De Luca. Si tratta di Umberto Mormone della VA che ha preso parte allo spettacolo teatrale “Sotto lo stesso cielo” realizzato dagli alunni del liceo “G. Marconi” di Pesaro guidati dal docente Marco De Carolis andato in scena, tra l’altro, anche a Nola lo scorso mese di maggio nell’ambito delle iniziative della scuola in partnership con il Comitato 3 ottobre.
“Un’emozione indescrivibile, difficile da raccontare per chi ha avuto l’onore di viverla appieno – spiegano le referenti del plesso di via Mario de Sena, Anna Maria Coppola e Giusy Franzese – un’esperienza che è il frutto di una proficua collaborazione avviata con il Comitato 3 ottobre ed il suo presidente Tareke Brhane con il quale è in atto un protocollo d’intesa per la condivisione di progetti che mettano al centro il tema dell’integrazione e dell’inclusione. Temi particolarmente cari al nostro plesso che – continuano – ha anche ospitato poco prima della partenza tre giovani della Romania ai quali abbiamo fatto conoscere la nostra terra, le nostre tradizioni anche in termini gastronomici e culturali, accogliendoli nelle nostre case prima di partire per Lampedusa. Un bilancio positivo ma soprattutto costruttivo per noi stessi e per la scuola”.
“È la rete scolastica che, insieme a quella della solidarietà, innesca i processi virtuosi da proporre ai giovani come modelli – aggiunge la dirigente scolastica Elisa De Luca – favorire incontri che prevedano interscambi culturali è il principale strumento di comunicazione da utilizzare con i ragazzi e l’esperienza con il Comitato 3 ottobre ne è una testimonianza. La scuola che si apre all’altro è indice di maturità ma soprattutto di attenzione verso quelle tematiche che necessitano di essere affrontate e toccate con mano. È questa – conclude – la strada che porteremo avanti”.