E’ il primo passo per l’uscita dal tunnel del dissesto finanziario, dichiarato un mese fa. Si attende l’insediamento della terna di magistrati ed esperti che formeranno la Commissione di liquidazione straordinaria per la gestione delle procedure di riordino del quadro economico dell’Ente di piazza Duomo.
di Gianni Amodeo
Chiudere il bizzarro e deplorevole capitolo delle mancate riscossioni dei tributi comunali e tracciare, nel contempo, la linea di demarcazione per porre in atto il sostanziale cambio di passo nel presente e per il futuro.
Sono le coordinate di priorità assoluta con immediatezza applicativa cerchiate in rosso nell’agenda dell’amministrazione-Minieri, per il riordino generale del quadro economico-finanziario dell’Ente di piazza Duomo; riordino inderogabile e necessario, per restituire normalità alla gestione amministrativa in tempi congrui e rapidi. Un percorso tutto in salita, che rappresenta un impegno politico e di coesione nell’assunzione di responsabilità, a fronte degli oneri, vincoli e obblighi posti dalla dichiarazione di dissesto finanziario, deliberato lo scorso agosto e diventato atto dovuto, alla luce dei pareri della competente commissione consiliare e del Collegio dei revisori dei conti.
Un provvedimento, le cui componenti sono imputabili alla sistematica evasione dal pagamento dei tributi locali e alla mole dei debiti fuori-bilancio con i correlati contenziosi. E, per capirne la portata, basterà ricordare che la Tari– la tassa per il servizio rifiuti- da anni vieni pagata soltanto dal 40% dei titolari delle utenze domestiche e non domestiche, mentre il 60% dei titolari, pur a ruolo, preferisce la comoda evasione dall’obbligo. Come dire che c’è un’ampia parte di cittadinanza che utilizza il servizio pagato regolarmente solo da altri concittadini, tenendo presente che il costo del servizio al 100% si riversa sull’intera cittadinanza. Un dissesto che fa risaltare carenze tecniche ed organizzative nei settori della macchina gestionale dell’Ente di piazza Duomo, ma anche di controllo e indirizzo politico.
E su questo versante, gli uffici preposti sono impegnati nella messa a punto del bando per l’”esternalizzazione” del servizio di riscossione dei tributi evasi con l’ingiunzione coattiva, con l’organizzazione della gara affidata alla Centrale unica di committenza, ch’è l’Agenzia di sviluppo intercomunale dell’area nolana. E’ il meccanismo che permetterà di chiudere in via definitiva la partita con il “modus operandi” del passato, per aprire un percorso di normalità, da coniugare con gli obblighi derivanti dal dissesto che già tengono la soglia della fiscalità cittadina su alti parametri; percorso di normalità, che richiede l’efficiente e ben strutturata l’operatività dell’Ufficio tributi, il cui personale è stato ridotto in notevole misura per effetto del pensionamento di alcuni funzionari; personale che conta attualmente solo due funzionari, mentre ne sarebbero necessari almeno altri due addetti. E proprio le garanzie dell’operatività piena dell’Ufficio costituisce la condizione basilare, per segnare la svolta, a servizio della città che supera i 35 mila abitanti.
“Lo stato deficitario dell’Ente notoriamente è di carattere patologico per inadeguatezze tecniche ed organizzative- afferma l’assessore al bilancio e ai tributi, Antonio Galasso– e va contenuto e ridimensionato al massimo possibile, per approdare in tempi ristretti a quello di carattere fisiologico. E’ il percorso obbligato e senza alternative, da cui non è possibile deviare proprio per effetto della dichiarazione di dissesto finanziario, che non ammette deroghe e tenendo ben ferma la convinzione, per la quale i conti in ordine sono garanzia di affidabilità e fiducia , specie nell’ambito pubblico, quando si gestisce il denaro dei cittadini. Di certo- conclude- la sfida è severa e richiede impegno e spirito di servizio costante. Ma è una sfida che l’amministrazione è in grado di superare”.
Intanto, si attende la nomina dei tre, tra magistrati ed esperti, che formeranno la Commissione preposta alla liquidazione straordinaria per programmare e gestire le attività previste per la gestione e l’”azzeramento” del dissesto, in funzione dell’integrale risanamento economico e finanziario dell’Ente di piazza Duomo. E con l’insediamento a palazzo di città della Commissione- che potrebbe richiedere tempi lunghi-si potrà aprire la procedura d’accesso al Fondo di rotazione, con cui lo Stato anticipa risorse economiche funzionali a garantire la stabilità dell’amministrazione. E’ un’anticipazione che va restituita in rate semestrali, una volta realizzato l’obiettivo programmato del recupero della normalità dei conti.