di Gianni Amodeo – Fotoservizio di Andrea Raiola.
Sarà la presentazione de L’arte della maschera di stoffa, l’opera di bella e gradevole scrittura di Ezio Flammia, a testimoniare il calare del simbolico sipario sulla Mostra temporanea dedicata alla cartapesta, inserita nel quadro delle iniziative indette ed organizzate dall’associazione di promozione culturale, Museo Siti d’Arte, in acronimo Musa; presentazione, in agenda lunedì, 27 gennaio alle ore 21,00, a cui parteciperà l’autore – d’origini sannite- poliedrica figura di artista, scenografo, costumista per opere teatrali, con importanti collaborazioni nella programmazione di spettacoli e varietà per Rai–2, oltre che docente di Disegno e Storia dell’Arte.
E’ l’ appuntamento che fa da sigillo di qualità e, al contempo, da stimolante viatico di riflessione sul senso della rassegna, allestita nella classica e suggestiva cornice del pur sempre pregiato assetto architettonico che ancora resta- ben custodito e tutelato– della Chiesa di Santa Maria La Nova, nel centro antico della città, e parte costituiva di quello ch’era il vasto complesso conventuale delle Suore Canossiane, interamente dedicato al Museo storico- archeologico che racconta Nola e le città del territorio. Un’ ambientazione integrata e attrattiva, davvero eccellente per la rassegna– ricartapestiAmoci, favorendo l’incontro e l’interazione tra storia, identità territoriale e la popolare lavorazione della cartapesta che si fa splendida e magnifica arte nelle macchine scenografiche dei Gigli, a tema che varia di anno in anno. E non sorprende e non è per niente casuale che nei tempi del post–virus,- e con tutte le dovute cautele personali e sociali da osservare per la normalità da ritrovare-, la rassegna degli artistici manufatti abbia fatto registrare un flusso costante e crescente di visitatori. Un trend che prosegue, premiando le Istituzioni e gli organizzatori, ma soprattutto l’impegno e la vena creativa dei Maestri cartapestai.
Il collage fotografico che si propone è stato realizzato da Andrea Raiola. E’ una rapsodia visiva che di permette di cogliere alcune delle più interessanti figure e composizioni di cartapesta in Mostra, vivendo del soffio e del respiro delle proprie idee ispiratrici. E’ la varietà del bello con forme e modalità d’espressione mai identiche tra loro.
Ed ecco l’originale Ospedale, in cui Tiziana Grasso, a Napoli, cura e risana le bambole, le opere di Dino Bianco, che veicolano le testimonianze dell’ arte cartapestaia di Putignano e del suo celebre Carnevale; ed è la Putignano dei Racconti di carta, tra cui spicca la Mostra interattiva dedicata a Dante Alighieri, visitabile fino ad ottobre. Una geniale operazione culturale che ha impegnato e coinvolto soprattutto le giovani generazioni. E poi spiccano le composizioni di Leopoldo Santaniello e Felice Canfora, i testimonial dell’ arte cartpestaia, griffata Nola, la città inserita nel prospetto del Patrimonio immateriale della cultura che gode della tutela dell’Unesco; e con loro l’arte della cartapesta è onorata da Cettina Prezioso con figure e stilizzazioni in cui vive la Natura con le sue leggi ed equilibri di vita. Ed è la Natura che da sola può salvare il pianeta-Terra, contro l’ uomo insano e degenere, da cui viene sempre più aggredita e violata.