Il sindaco di Nola Gaetano Minieri: “Servizi efficienti e dignità del lavoro sono i nostri obiettivi”
Rafforzare le attività a favore di chi versa in condizioni economiche precarie e soprattutto favorirne la possibilità di raggiungere autonomia lavorativa: sono questi gli obiettivi principali del Pon inclusione, la misura nazionale di contrasto alla povertà che sarà attuata dai Comuni dell’Ambito sociale N23 di cui Nola è capofila.
Superate le difficoltà organizzative e finanziarie degli ultimi 2 anni l’avvio del programma, dal valore di un milione ed ottocentomila euro, per la cui realizzazione saranno impegnati 17 assistenti sociali, che da lunedì prossimo saranno già operativi nei 14 Comuni dell’Ambito, 3 psicologi, 2 sociologi e 4 amministrativi che concorreranno a rendere più celeri ed efficienti le procedure alla base delle attività che saranno messe in campo.
Al centro delle iniziative i percettori del reddito di cittadinanza che oltre ad un sostegno economico avranno la possibilità di partecipare a tirocini attivati presso strutture pubbliche e private, la cui finalità è quella di renderli autonomi dal punto di vista lavorativo oltre che sociale.
“L’anno appena cominciato – spiega Giuseppe Bonino, neo coordinatore dell’ufficio di Piano dell’Ambito N23 – ci vedrà impegnati in un progetto destinato ad avere importanti risvolti sociali ed è per questo che ci siamo già attivati affinchè il lavoro prosegua anche oltre il 2021 nell’interesse del territorio”
“Il Pon inclusione – ha sottolineato Gaetano Minieri, sindaco di Nola che è città capofila dell’Ambito – ci dà la possibilità di puntare a politiche che vanno ben oltre l’erogazione di sussidi fini a se stessi. Ciò che maggiormente ci preme è restituire dignità alle persone attraverso il lavoro”.
“Tutto questo – ha proseguito il primo cittadino – è in linea con gli obiettivi e le strategie condivise con i sindaci dell’Ambito N23: meno assistenzialismo e più attenzione al superamento delle condizioni di difficoltà in cui versano i cittadini. E’ per questo che, anche nel caso del Pon Inclusione, il modello che seguiremo sarà l’efficienza dei servizi e delle risposte ai bisogni: davanti alle difficoltà di chi è più indietro non possiamo permetterci ritardi”.