Scatta martedì la profilassi antinfluenzale domiciliare per i pazienti fragili. Per la vaccinazione di bambine e bambine, attive le strutture distrettuali.
di Gianni Amodeo
Ad iniziare da martedì, 13 ottobre, saranno visitati a domicilio e su prenotazione dai propri medici curanti – i pazienti che versano in situazioni di particolare fragilità fisica e di generale disagio– per essere sottoposti alla vaccinazione antinfluenzale. La stessa operazione scatterà nelle strutture del Distretto sanitario di via Nicola Litto per le bambine e i bambini d’età compresa tra i sei mesi e i sei anni. Ed è noto che,al di là della precipua funzione d’annata per la prevenzione terapeutica, la profilassi vaccinale nell’attuale contingenza assume un considerevole rilievo, permettendo di evitare i confondenti incroci con il Sars–CoV–22 che tiene sotto scacco l’umanità; incroci che potrebbero generare ritardi e distorsioni irrimediabili sulla tempestività della diagnosi reale e sulle più idonee terapie praticabili, che, invece e in larga parte proprio per il Covid–19 ormai risultano efficaci e risolutive, qualora non sussistano altre gravi e diverse patologie, senza dire degli oneri fatti gravare in notevole misura sulla rete sanitaria.
Di fatto, l’ampliamento della platea dei vaccinati contro le diverse tipologie d’influenza, che si manifestano solitamente nei mesi autunnali, dovrebbe consentire di delimitare al meglio possibile l’azione di prevenzione e di contrasto contro la diffusione epidemiologica del Coronavirus, ridimensionando il rischio connesso con il dilatarsi della pandemia del Sars–CoV–2. Come dire che la vaccinazione antinfluenzale rimuove ed esclude ogni possibile elemento di confusione, a fronte proprio della somiglianza dei prospetti sintomatici con cui si manifestano sia le varie forme d’influenza che il Covid-19.
Un dato, quello dell’importanza della profilassi vaccinale, focalizzato dall’ Associazione italiana del farmaco, con la determina pubblicata sulla Gazzetta ufficiale lo scorso 5 settembre, con cui non solo autorizzava l’aggiornamento della composizione dei vaccini antinfluenzali, ma consigliava anche di anticipare i tempi della campagna di vaccinazione ai primi giorni di ottobre anziché attestarsi sui canonici giorni di metà mese. Un percorso, che, secondo le stime di virologi, epidemiologi e immunologi, ridimensionerebbe nella misura del 90%, i casi casi-sospetti di Coronavirus.
Come che sia, la vaccinazione domiciliare per i pazienti fragili segna l’input della profilassi, programmata dai medici dell’ Aggregazione funzionale territoriale, incardinata nel Distretto sanitario del Baianese e del Vallo di Lauro, a servizio dell’utenza di tredici Comuni per una popolazione superiore ai 40 mila abitanti, con la coordinazione del medico di base, il dottor Peppe Colucci. Un team di 25 medici, con il rispettivo personale ambulatoriale, di cui 15 operanti nell’ambito dell’Unione intercomunale dell’Alto Clanio e 10 nell’ambito dei Comuni del Vallo di Lauro. Ma la realizzazione degli obiettivi programmatici dell’Aft è strettamente correlata con la disponibilità delle dosi di vaccini che l’ Asl Avellino sarà in grado di fornire; disponibilità, che, allo stato attuale, è particolarmente limitata e ridotta, rispetto alle esigenze dei due ambiti del Distretto che sfiorerebbero le diecimila dosi. Una carenza rilevante che si riflette sull’intero territorio d’Irpinia, facendo emergere le rimarchevoli inadeguatezze dell’ Asl di via degli Imbimbo a livello di programmazione generale. E resta significativo e qualificante, tuttavia, il punto del regime pieno da imprimere alla campagna vaccinale in concomitanza di tempi sui territori, quale elemento di efficienza organizzativa e primo banco di prova dell’Aft, che, come già avviene da tempo, in tante altre realtà del Centro–nord con positivi riscontri, è destinata acostituire la chiave di volta della Medicina generale sui territori per la continuità assistenziale, con funzioni e mission potenziate e diversificate da quelle che spettano alle strutture ospedaliere. Una concomitanza di tempi che dovrebbe coincidere con martedì 20ottobre.
Occhio, intanto, all’ organizzazione logistica per l’attuazione della profilassi vaccinale. E’ confermata la piena funzionalità del Centro operativo, fatto allestire dall’amministrazione comunale di Avella, guidata dal sindaco Domenico Biancardi, nell’ex-struttura di riabilitazione Equilibrium in via De Sanctis, e del Centro operativo che sarà composto da quattro tendostrutture da montare nell’area mercatale di via dei Funari, a Sperone, dando concretezza all’intesa tra le amministrazioni comunali di Baiano e di Sperone appunto, guidate dai sindaci Enrico Montanaro e Marco Santo Alaia. Nei Centri, adeguatamente attrezzati e funzionanti, i medici di base, attivi nei tre Comuni di riferimento e con il personale infermieristico dedicato- secondo i turni prescritti e le prenotazioni- procederanno alle vaccinazioni. Una scelta, quella dell’operatività dei Centri, assunta dalle amministrazioni comunali interessate, per evitare assembramenti, promuovendo e favorendo, nello stesso tempo e nel miglior modo possibile, la capacità di farerete e coesione sociale nel delicato servizio dell’assistenza medico–sanitaria, specie nella congiuntura che si vive nel clima attraversato dal Coronavirus.
Diverse e distinte, invece, le scelte per tutte le altre realtà comunali del Distretto sanitario. I medici di base procederanno ad eseguire la profilassi vaccinale antinfluenzale nei propri ambulatori assistenziali, con specifiche modalità organizzative. Come per i Centri operativi così per gli ambulatori medico–assistenziali, la amministrazioni comunali e le sezioni locali di Protezione civile assicureranno servizi di controllo e vigilanza.