Per ben 26 anni ha sempre sbagliato la formula di rito e questo errore del sacerdote, che ha coinvolto un’intera comunità ha compromesso la validità dei sacramenti. Per 26 anni ha usato la formula “”ti battezziamo” anziché “io ti battezzo”, e ora i fedeli devono ripetere il battesimo perché considerato non valido. Quella piccola svista ha poi reso nulli anche i sacramenti successivi, quelli che non possono avere luogo senza il battesimo.
Il vescovo della diocesi, Thomas Olmsted, a fare le dovute verifiche e a informare i fedeli con una comunicazione ufficiale pubblicata sul sito della chiesa: «Dopo un attento studio da parte dei funzionari diocesani e dopo aver consultato la Congregazione per la dottrina della fede a Roma è stato deciso che la formula usata dal parroco “Ti battezziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” non può essere ritenuta accettabile perché “non è la comunità che battezza una persona” ha fatto sapere il vescovo, “ma è Cristo, e Lui solo, che presiede tutti i sacramenti, e dunque è Gesù che battezza”».