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Oggi 25 luglio si celebra san Giacomo Maggiore, detto il Maggiore per distinguerlo dall’apostolo, Giacomo di Alfeo; nacque a Betsàida, figlio di Zebedeo e di Salome, fratello maggiore dell’evangelista Giovanni, compare al seguito di Gesù fin dall’inizio della predicazione del Messia, i due fratelli erano in riva al lago di Genezaret, quando Gesù «li chiamò», la risposta fu pronta e totale: «Essi, lasciando la barca e il loro padre, lo seguirono». Anche in questo particolare si rivela la loro indole forte e ardente, per la quale ebbero da Gesù l’appellativo, tra la lode e il rimprovero, di «figli del tuono» (Βοανηργες), il loro successivo comportamento ne dà conferma, almeno in due occasioni: la prima volta, di fronte all’atteggiamento ostile dei Samaritani, che negarono l’ospitalità a Gesù e ai suoi discepoli: «Signore, – dissero a una voce Giacomo e
Giovanni – dobbiamo invocare il fuoco dal cielo perché li divori?», più tardi, nell’ultimo viaggio verso Gerusalemme, entrambi avanzarono la presuntuosa richiesta di sedere uno a destra e uno a sinistra del Messia trionfante; nei due episodi dimostrano di non avere, compreso la lezione di amore e di umiltà del Maestro e tuttavia sono generosi quando si tratta di gettarsi nella mischia. Alla domanda di Gesù: «Potete voi bere il calice?», Giacomo fu il primo a rispondere: «Lo possiamo!», Gesù lo prese in parola e Giacomo rispettò puntualmente l’impegno preso. Dopo la Pentecoste, in cui dal cielo era guizzato non il fuoco inceneritore del castigo, ma quello vivificante dell’amore, anche Giacomo come gli altri apostoli fu vittima della persecuzione mossa dalle autorità giudaiche: venne gettato in carcere e flagellato, ci fu una seconda persecuzione, di cui fu vittima illustre santo Stefano, e ce ne fu una terza, più crudele delle due precedenti, scatenata da Erode Agrippa «per piacere ai Giudei». Questo Erode, mostrandosi degno imitatore dello zio, l’assassino di Giovanni Battista e del nonno Erode detto il Grande, che tentò di uccidere Gesù appena nato, per un semplice calcolo politico, durante le feste pasquali del 42 «prese a perseguitare alcuni membri della Chiesa»; fece morire di spada Giacomo, fratello di Giovanni, secondo una tradizione, non anteriore al secolo VI, l’apostolo Giacomo sarebbe il primo evangelizzatore della Spagna; patrono della Spagna.
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