Oggi sabato 11 giugno si celebre San Barnaba, apostolo e martire, nato con il nome di Giuseppe, era giudeo di famiglia levitica emigrata a Cipro, secondo gli Atti degli Apostoli si convertì al cristianesimo poco dopo l’episodio della Pentecoste, vendette tutti i suoi averi e consegnò il ricavato alla Chiesa cristiana appena nata; dopo il battesimo fu rinominato Barnaba, che significa “figlio della consolazione” o “figlio dell’esortazione”; quando ad Antiochia iniziò la conversione dei primi cristiani non ebrei, ad Antiochia matura il piano per una missione in terra pagana, diretta anzitutto alle comunità ebraiche, ma che poi si aprirà a tutti. Barnaba e Paolo sono designati all’impresa, prendendo con sé il giovane indicato all’inizio come “Giovanni detto Marco”, cugino di Barnaba. Quello che, secondo l’antica tradizione cristiana, sarà poi l’evangelista Marco. Questo primo viaggio missionario tocca Cipro e una parte dell’Asia Minore. Successivamente le strade dei due apostoli si separano, san Barnaba poi intraprese un viaggio alla volta dell’Italia, la prima tappa fu la città di Roma in compagnia di san Pietro per poi continuare verso Milano, si pensa che ha fondato la Chiesa di Milano, per cui è considerato il primo vescovo; secondo la leggenda Barnaba continuò a viaggiare e predicare fino a Salamina, dove fu lapidato da alcuni giudei nell’anno; sembra che al momento del martirio avesse in mano una copia del Vangelo di Matteo.
11 giugno: Santa Paola Frassinetti, religiosa genovese e fondatrice della Congregazione di Santa Dorotea; rimasta orfana, all’età di 9 anni, di madre iniziò a dedicarsi ancora bambina alla cura della famiglia: ricevette la sua educazione in casa, dal fratello maggiore Giuseppe, sacerdote oggi venerabile, che poi seguirà nelle parrocchie dove egli verrà inviato a svolgere il suo servizio pastorale, il disbrigo delle faccende domestiche non le impediva di recarsi tutti i giorni in chiesa per partecipare a Messa, di digiunare tutti i sabati; un sacerdote bergamasco – don Luca Passi, amico di don Giuseppe – conosciuto l’ardore apostolico di Paola, le propone di assumere nel suo Istituto la Pia Opera di Santa Dorotea da lui fondata con lo scopo di raggiungere, nel suo ambiente di lavoro e di vita, le giovani più povere e bisognose. Paola ritrova nell’originalità dell’opera la sua linea educativa e la dimensione apostolica della sua consacrazione e non esita ad inserirla nelle attività del suo Istituto. Le sue suore non si chiameranno più “Figlie di Santa Fede” ma Suore di Santa Dorotea.
11 giugno: beata Maria Schininà, religiosa di Ragusa e fondatrice dell’Istituto delle Suore del Sacro Cuore di Ragusa, discendente da antica nobiltà siciliana, il palazzo dove nacque è oggi sede del vescovado di Ragusa, dopo la morte dei genitori cambiò radicalmente il suo stile di vita, abbandonando ricevimenti e mondanità: si spogliò delle proprie ricchezze e si dedicò all’aiuto dei bisognosi, dei lebbrosi e delle donne madri, la sua era una vita tutta di preghiera e fede, al punto che si impresse sul petto in nome “Jesus” con ferro arroventato, nel 1892 iniziò la costruzione della prima casa dell’Istituto che diverrà anche la casa–madre, tra le prove che dovette affrontare e che le costarono non poca umiliazione vi fu quella di dover riscrivere più volte la Regola per conformarla alle direttive dell’Autorità ecclesiastica e la difficoltà a trovare novizie, ma non si rassegnò mai alle sconfitte, convinta com’era che quel luogo da lei fondato fosse il luogo della salvezza, per lei, per le consorelle e per le orfane assistitevi