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Oltre 50.000 giocattoli e accessori di Carnevale privi di etichettatura conforme e, in molti casi, contraffatti, sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando Provinciale di Pescara. L’operazione si inserisce in un piano straordinario di controlli volto a tutelare i consumatori, con particolare attenzione alla sicurezza dei più piccoli.
La merce è stata rinvenuta presso negozi e magazzini situati a Montesilvano, Manoppello Scalo e Napoli. Gli articoli sequestrati, destinati prevalentemente ai bambini, risultavano sprovvisti delle informazioni obbligatorie previste dal Codice del Consumo e riportavano loghi e marchi di famosi brand senza alcuna certificazione di autenticità e sicurezza.
L’indagine: dalla segnalazione al sequestro
Le indagini sono partite dopo alcuni controlli presso un negozio di Montesilvano, dove le Fiamme Gialle hanno scoperto migliaia di articoli privi di etichette conformi sugli scaffali. Approfondendo l’analisi della documentazione commerciale, gli investigatori sono risaliti a un’intera filiera distributiva illegale collegata a una società con sede a Napoli.
Nel corso delle perquisizioni, i finanzieri hanno sequestrato:
- 28.134 giocattoli contraffatti, raffiguranti personaggi noti come Pokémon, Barbie e Me Contro Te.
- 9.728 giocattoli e 6.120 articoli di Carnevale non conformi, tra cui bombolette spray e test alcolemici privi di certificazioni di sicurezza.
Se immessa sul mercato, la merce avrebbe generato profitti illeciti per decine di migliaia di euro, esponendo i consumatori, soprattutto i bambini, a gravi rischi per la salute a causa della possibile presenza di materiali tossici o infiammabili.
Sanzioni e conseguenze legali
Mentre proseguono le verifiche per accertare la presenza di eventuali sostanze nocive, i responsabili delle attività commerciali coinvolte sono stati segnalati alle Camere di Commercio competenti per violazione del Codice del Consumo e della normativa sulla sicurezza dei giocattoli.
Le sanzioni amministrative previste potrebbero superare i 60.000 euro. Le indagini continuano per identificare ulteriori responsabilità lungo la filiera distributiva illegale.