La sparatoria a Tribunale di Milano ha dell’incredibile, perché dimostra che “l’imponderabile e l’impossibile“, sono sempre in agguato. Come ha fatto l’assassino protagonista dell’assurda sparatoria, ad entrare in un luogo che dovrebbe essere sorvegliatissimo, come il Tribunale di Milano, uccidere quattro persone, ferirne altre e riuscire a darsi alla fuga? Cosa è accaduto realmente, forse sarà chiaro nelle prossime ore ma è notorio che il personale di vigilanza al Tribunale di Milano, come in tutti gli obiettivi sensibili, è particolarmente qualificato, ma a volte possono verificarsi situazioni imponderabili e questo deve indurre ad elevare ulteriormente, il livello si sicurezza, come, ad esempio, abolire gli ingressi riservati e disporre la chiusura di quei varchi di accesso, dove risultassero non completamente efficienti i metal-detector o altri strumenti tecnici di controllo. Cos’ ha dichiarato il Presidente Nazionale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), Antonio de Lieto. In un momento particolarmente delicato, in vista dell’Expo e con pericolo del terrorismo, quello che è successo al Tribunale di Milano, deve essere un campanello di allarme, e deve indurre, a rafforzare le misure di sicurezza di tutti gli obiettivi sensibili, dal momento che basta un esaltato, per provocare incalcolabili danni, a persone o cose. Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) – ha concluso de Lieto – esprime solidarietà alla Magistratura milanese, ai feriti ed alle famiglie delle vittime.