di Miriam Pinchera
È altissima la tensione tra Russia e Ucraina che in queste ore stanno attirando gli occhi di tutti verso di loro e ci stanno tenendo con il fiato sospeso. Aleggia ormai un vento di guerra che, secondo molti sarebbe pressoché vicina dal punto di vista temporale e secondo quanto riportato dal portavoce del Pentagono americano, potrebbero esserci attacchi già nelle prossime ore. Di nuovo sembra incombere una minaccia che questa volta spaventa seriamente e che andrebbe ad aggravare una situazione già oggettivamente critica a causa della pandemia. I riflessi delle tensioni che ormai da qualche giorno sono diventati insostenibili, sono evidenti nella situazione economica europea che dalla Russia prende la maggior parte del gas, oltre che dal Qatar, Norvegia, Algeria. Nessuno di questi paesi, tuttavia, appare idoneo a rimpiazzare il gas russo, cosa di cui Putin è consapevole e non esita a usare la leva del gas come arma negazionale con l’Europa. Se l’allarme nella situazione al confine russo-ucraino non rientrerà nei tempi brevi, per l’Europa si prospetta un periodo difficile, come dimostrato dalla stima dell’Eurostat sull’ inflazione annua dell’area euro per il mese di gennaio. Il problema però non sarebbe solo europeo, ma mondiale perché è risaputo che un conflitto tra due stati non ne tocca mai soltanto due ma inevitabilmente influisce su tutti i diversi paesi confinanti e alleati. Il problema, infatti, toccherebbe Israele che importa il 50% del fabbisogno annuale di grano proprio dall’Ucraina, ma soprattutto gli Stati Uniti che pur non avendo problemi di approvvigionamento energetico come l’Europa, si trovano ugualmente in una posizione delicata per il loro inasprimento dei rapporti con la Russia ed è proprio il Presidente Biden a temere più di ogni altro un possibile attacco di Putin contro Kiev e nel caso si verificasse è pronto ad inviare uomini armati.
In realtà le origini di questo conflitto non sono recenti ma , al contrario note da moltissimo e proprio perché accumulate da tempo, prima o poi destinate ad esplodere. Da tempo l’Ucraina cerca di entrare nella Nato, mentre il “capo dell’Europa dell’Est” vuole imporre, più di quanto velatamente già ci sia, il proprio dominio e la propria influenza su uno stato che è comunque un’ex-repubblica Sovietica e che costituisce uno strategico territorio di confine.