di Lucio Ianniciello
Enzo De Vito ritorna ad Avellino in veste di direttore sportivo, già sette anni con i lupi per un irpino doc: “La promozione in B, la semifinale per la Serie A con il Bologna, quanti ricordi. Grande emozione per me, sono felicissimo. C’è stato l’incontro nella notte con Giovanni D’Agostino. Devo tutto ad Avellino. Questa è la rosa più forte che abbia mai avuto, ci sono giocatori come Dossena, Di Gaudio, Maniero. È stato fatto un ottimo lavoro”.
Cosa ci si aspetta da questo Avellino: “Manco da 4 anni, non potevo pensare di continuare qui. Gli errori sono stati fatti, farò di tutto per evitare di sbagliare. La strada è lunga e tortuosa. Un anno e mezzo di contratto per me, ne sono grato. Avellino è qualcosa di unico. Siamo sempre legati ai risultati”.
La formula di De Vito: “Un mix di giovani ed esperti sarebbe buono. Credo nelle sinergie tra le società. Per i giovani bisogna valutare anche lo stato emotivo esibendosi in una piazza bella ma particolare come Avellino. Se sei giocatore qui lo sei anche in Champions”.
La mancata iscrizione in B, salvezza ottenuta sul campo, nella sua ultima esperienza da ds con i lupi: “Sono stato vittima di quella situazione e non carnefice, ho perso la B. Abbiamo cercato di lottare fino alla fine. Il 9 agosto 2018 ho pianto. Felice per la vittoria in D. Con D’Agostino è il massimo, l’Avellino è una delle società più importanti, fa onore alla provincia”.
Le sue altre esperienze: “A Parma in A con Faggiano, con il presidente Pizzarotti non ero un semplice capo scout. A Genova bene con Preziosi. Ad Arezzo siamo retrocessi dalla C per un punto, si era fatto qualcosa con giocatori che ora sono in vista in questa categoria. In D si vince con i giovani, si è lottato. Ora ho tutto per fare bene”.
Su Gautieri: “Con Carmine c’è un bel rapporto, già lo conoscevo. Gli allenatori pagano vittorie, esoneri. Totale condivisione col presidente per la scelta di Gautieri”.