Negli ultimi anni, l’istituto superiore Ambrogio Leone-Umberto Nobile di Nola sembra essere stato relegato a un ruolo di secondo piano, trascurato dalle istituzioni locali. Un problema che preoccupa profondamente il corpo docente, gli studenti e le famiglie coinvolte. Nonostante il suo lungo contributo alla formazione di generazioni di giovani nell’Agro Nolano, l’istituto si trova oggi a subire decisioni che lo svantaggiano gravemente, a favore di altre scuole cittadine, come il Liceo Classico Giosuè Carducci.
Il plesso di via Garibaldi n. 6, condiviso con l’istituto Masullo-Theti, ospita alcune classi del Leone-Nobile, ma manca di ambienti adeguati per l’offerta formativa degli indirizzi Agraria e Meccatronica. Le reiterate richieste indirizzate al Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e al responsabile dell’area tecnica, Giuseppe De Angelis, per risolvere queste criticità sono rimaste senza risposta. Anzi, l’inizio del nuovo anno scolastico ha visto una nuova penalizzazione per il Leone-Nobile, con la destinazione degli spazi del piano superiore della succursale al Liceo Classico Carducci.
Questa decisione priva ulteriormente il Leone-Nobile di laboratori fondamentali per il percorso formativo degli studenti, penalizzando sia i docenti che gli allievi. La mancanza di spazi adeguati non solo riduce la qualità dell’insegnamento, ma sembra configurare una vera e propria discriminazione, trasformando l’istituto in una “scuola di serie B”.
Il Leone-Nobile non è solo una scuola, ma una storica istituzione del territorio, con radici che risalgono agli inizi del XX secolo. È da sempre un punto di riferimento per la formazione professionale nell’Agronolano, eppure oggi rischia di essere dimenticata, soffocata dalle necessità di istituti considerati “di serie A”.
A peggiorare la situazione, l’assenza del dirigente scolastico titolare nei primi giorni di settembre ha creato ulteriore incertezza, mettendo a rischio collaborazioni fondamentali con enti pubblici e privati, come la Coldiretti, l’azienda Daiking, l’Archeoclub, e altre realtà impegnate nel sociale e nel sostegno ai più deboli.
Alla luce di questi fatti, sorge spontanea una domanda: che fine ha fatto l’articolo 34 della Costituzione Italiana, che proclama che “la scuola è aperta a tutti”? Perché i diritti degli studenti del Leone-Nobile sembrano meno tutelati rispetto a quelli degli studenti di altre scuole del territorio? Non è accettabile che una scuola venga lasciata in balia delle decisioni di chi, forse, non ne comprende l’importanza storica e sociale.
Per questo, si fa un appello alle istituzioni competenti, incluso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, affinché vengano attuate misure concrete per ripristinare l’equità e garantire che il Leone-Nobile possa continuare a svolgere la sua funzione educativa e sociale. Chiediamo che questa battaglia per la dignità educativa venga presa in seria considerazione e che si ponga fine a questa inaccettabile disparità. La scuola, come sancito dalla Costituzione, deve essere un diritto per tutti, non un privilegio per pochi.
Vincenzo Serpico