La dott.ssa Morgante non ha partecipato oggi alla convocazione della Commissione Sanità per l’audizione avente ad oggetto la grave situazione dell’ospedale Frangipane di Ariano Irpino a seguito della chiusura di alcuni reparti come pediatria. La motivazione ufficiale dell’assenza è la mancata concessione del nulla osta a partecipare da parte del Capo Gabinetto del Presidente De Luca.
Venerdì c’è stato un rinvio per “approfondimenti istruttori” della mia interrogazione urgente al Question Time sullo stesso argomento.
Ora una nuovo stop! De Luca impone alla dirigente della ASL di Avellino di non partecipare. Si tratta di un’ ulteriore fuga da parte del presidente De Luca davanti alle legittime urgenti , essenziali drammatiche richieste che venivano dall’Irpinia. Impossibile immaginare che i cittadini vengano privati di un confronto nelle sedi legittime che sono il Consiglio Regionale (question time) e la Commissione Sanità (audizione).
Questi i fatti di “palazzo”.
La sanità Irpina nei presidi ospedalieri dell’ASL di Ariano, Sant’Angelo, Bisaccia e allo stremo: ne ho diretta testimonianza di operatori e pazienti. Questo di oggi è l’ennesimo sfregio alla sanità Irpina dopo il drammatico appello caduto nel nulla della comunità di Solofra a cui si è risposto con la cancellazione del pronto soccorso. Non meno drammatica la situazione della Pronto Soccorso dell’Ospedale di Avellino, anch’esso in gravissima crisi.
Quali risposte De Luca intende dare alle nostre richieste? Oggi in commissione, oltre l’amarezza, ho fatto sentire, davanti a un ennesimo ritardo di risposte e ad un atteggiamento opaco se non reticente il mio no ad accettare supinamente queste violenti attacchi al territorio. De Luca ne risponderà agli elettori.
Cosa avrei chiesto alla Morgante?
Le difficoltà della sanità irpina sono quelle di tutte le aree interne. Assistiamo allo smantellamento del sistema di welfare sistematicamente nel silenzio assordante di questa maggioranza. Ieri Solofra oggi Ariano, all’orizzonte Bisaccia solo per mantenersi in Irpinia: la sanità sta subendo uno scippo con gravissime ripercussioni per la popolazione. Nelle ultime ore poi appare quasi in preda all’improvvisazione la gestione di alcuni reparti essenziali ad Ariano irpino. Non posso più accettare la scusa della spesa storica (oggi il vice Ministro Laura Castelli ha ben inquadrato il problema), nè il rientro dal deficit. Rinegoziare il Piano di Rientro con il governo le misure in sanità dopo la pandemia appare essenziale.
Ma veniamo al caso Ariano irpino. La mia domanda è secca: qual è stata la difficoltà improvvisa che ha portato alla chiusura dell’accettazione in tre reparti e al ricorso addirittura ai medici in pensione? Quali le debolezze del sistema in una struttura Dea di I livello che il presidente De Luca ha fortemente voluto? Pianta organica carente o programmazione di ferie e servizi non pianificati? Come si può con tale leggerezza lasciare un territorio senza assistenza? La sofferenza del territorio è degli operatori è a livelli drammatici. Raccolgo continue lamentele. La gente è stufa della clientela e della politicizzazione della sanità. Ci si allontana dalle reali richieste del territorio è si favoriscono i ritardi. Abbiamo visto il piano dei fabbisogni appena approvato. Prevede integrazioni alla luce del Covid, ma qui siamo in presenza della gestione ordinaria di reparti non-covid. Per questo la situazione mi allarma maggiormente. Vogliamo smantellare, rimangiarci il Dea di I livello ad Ariano? Dottoressa possibile che non si sapesse con anticipo che i turni non si potessero coprire?