Raccogliendo l’appello dei genitori dei bambini autistici della provincia di Avellino, preoccupati per la limitatezza dei servizi terapeutici offerti ai propri figli ed indignati per la disparità di trattamento rispetto a zone geografiche limitrofe il sen. Claudio Barbaro (eletto nel collegio plurinominale Campania 1 – Avellino, Benevento, Caserta) porta il caso del nuovo progetto della Asl irpina in Senato con una interrogazione al Ministro della Salute Giulia Grillo.
«La Asl di Avellino ha deciso di investire circa 8 milioni di euro per i prossimi tre anni – si legge nel testo presentato al Senato – con l’obiettivo di affidare in gestione il nuovo centro semiresidenziale di Sant’Angelo dei Lombardi per la cura e il trattamento di tutti i casi di bambini, ragazzi e adulti affetti da autismo nell’intera provincia. Nonostante l’investimento sia ingente, il progetto irpino di fatto destina ai maggiori di 12 anni soltanto attività semiresidenziali e residenziali, rivolte ad un numero di destinatari inferiori alle necessità, nell’ambito di una struttura fortemente delocalizzata rispetto al bacino d’utenza».
La disparità nel trattamento con il metodo ABA (applied behavior analysis, raccomandato dall’Istituto Superiore di Sanità, che interviene sulle competenze cognitive, linguistiche e di adattabilità del bambino) non è solo rispetto all’età ma anche sostanziale, contando che il numero di ore di assistenza finora erogate dall’Asl irpina si assesta intorno alle 8/10 alla settimana, meno della metà delle 25 ore settimanali previste dai protocolli.
L’interrogazione – che punta a fare chiarezza in favore di una diffusione maggiore sul territorio nazionale delle pratiche per l’assistenza dei disturbi dello spettro autistico, modernizzando ed uniformando i servizi in tutta Italia ed in particolare in Campania, riconoscendo che l’assistenza è dovuta a tutti pianificando i fondi in baso agli affetti dal disturbo e non mettendo a disposizione posti in base ai fondi – è anche un invito per i vertici della Asl di Avellino che, approfittando del tavolo tecnico istituito con le associazioni di genitori di bambini autistici e del finanziamento regionale già ottenuto, potranno elaborare in modo più adeguato un progetto per eliminare gli odiosi sbarramenti di età per le terapie ed aumentare la loro accessibilità, quantità e qualità.