Il centrodestra ha vinto, in maniera netta, e si prepara a governare il Paese. Una vittoria annunciata a livello nazionale, anche se le proporzioni vanno oltre ogni più rosea aspettativa della vigilia, ma che qui in Irpinia assume i connotati di una vera e propria svolta. Per la prima volta, infatti, il centrodestra si aggiudica i collegi uninominali di Camera e Senato eleggendo Gianfranco Rotondi e Giulia Cosenza e staccando un centrosinistra storicamente forte e radicato.
Vittorie del genere non nascono dall’oggi al domani, ma sono il frutto di un lavoro costante, coerente, portato avanti dai dirigenti e dai militanti dei partiti del centrodestra sul territorio.
La Lega, malgrado le difficoltà vissute negli ultimi mesi sul piano generale, è riuscita a consolidare la propria presenza in Campania registrando l’elezione di tre parlamentari: Giampiero Zinzi, Gianluca Cantalamessa e Attilio Pierro. A loro intendo rivolgere i migliori auguri di buon lavoro, consapevole del fatto che l’impegno per il territorio non si è arrestato il 25 settembre, ma è cominciato il 26.
Ho avuto il piacere e l’onore di condurre insieme a loro questa battaglia paese per paese, casa per casa, e posso ritenermi soddisfatta per aver contribuito in prima persona all’affermazione del partito, risultando la prima dei non eletti nel collegio plurinominale del Senato. Dopo anni di duro lavoro, possiamo dire di avere una classe dirigente radicata sul territorio, in grado di rispondere alle domande che provengono dalla popolazione e con cui bisognerà fare i conti anche nelle future partite elettorali, a partire da quella del capoluogo che ci vedrà impegnati da qui a due anni e proseguendo con quella per la conquista della Regione. La sconfitta del centrosinistra in ogni angolo della Campania, d’altro canto, ci parla della fine di un’era legata al governatore De Luca e a dinamiche di potere che vanno necessariamente superate se si vuole dare una prospettiva a queste zone e ai tanti giovani che, ogni anno, sono costretti ad abbandonarle. Non sfugge, in tal senso, il successo del Movimento 5 Stelle, legato, per molti versi, al reddito di cittadinanza e ad uno stato di bisogno diffuso sul territorio, ma con politiche mirate, bisognerà lavorare proprio per andare oltre l’assistenzialismo e restituire, attraverso il lavoro, dignità a milioni di cittadini.
La Lega sarà certamente protagonista di questa fase e grazie ai parlamentari eletti e ai tanti militanti sul territorio farà sentire forte la sua voce. Una voce fatta di speranze, sogni e futuro.