“In queste ore si presentano progetti industriali in Alta Irpinia con la presenza di candidati. Grandi imprese che si piegano a fare da cassa di risonanza ai politici del posto (sempre gli stessi). Dire no a chi crea lavoro? Ci mancherebbe. Ma presentare progetti a venti giorni dalle elezioni evoca selezioni di personale e promesse elettorali vecchio stile. Ecco cosa significa usare i fondi pubblici attraverso il braccio armato della politica di sempre”.
“Sono 534 i progetti che sono all’esame del Governo in attesa di finanziamento con il recovery fund e torna il grande dubbio: chi li gestirà?”, dice Vincenzo Ciampi, candidato alle regionali per il Movimento cinque stelle su fb”.
“La stessa commissione europea sostiene che “i passati e ripetuti fallimenti nell’utilizzazione dei fondi struturali da parte dell’Italia dovrebbero rappresentare un’utile guida in negativo sugli errori da evitare”.
E in Campania i campioni dell’incapacità di sfruttare i fondi europei si sono ripresentati tutti, in schiera compatta, alle elezioni regionali. Si prenda solo l’esempio dei fondi Psr e progetto integrato giovani dove si intende spostare fondi – incredibile- dalle misure per i borghi e per la riqualificazione dei valloni, dopo aver già chiuso una prima fase di selezione dei progetti in agricoltura. Il tutto in una procedura opaca che disattende i tetti di spesa precedentemente fissati e disinvoltamente sposta fondi da settori essenziali come quelli per i piccoli borghi. In sostanza si favorisce la clienteladimenticandosi che il post covid ha aperto (lo dice il ministro Provenzano e la London school of economics) uno spazio inimmaginabile proprio per le province interne.
Il lavoro da casa, la scuola a distanza e la “cicatrice ” della pandemia allontanano dai grandi centri chi ne ha la possibilità, con impoverimento delle aree urbane e conseguente crescita dell’economia in aree marginali. Ma tutto questo gli amministratori regionali uscenti pare che lo ignorino. La stessa strategia per le aree interne si traduce in Irpinia al Progetto Pilota Alta Irpinia, che appare solo un altro tassello del potere locale per mettere in fila gli interessi dei soliti noti.
Sono questi i motivi che mi portano a stare ancora in campo, per non lasciare a lor signori il patrimonio di ricchezze e capacità competitive del nostro territorio. Sto in campo per non lasciare ancora mano libera allo stesso sistema di potere che da quaranta anni ci governa”.