L’Antimafia torna al Comune di Pago per acquisire atti presso l’Ufficio Tecnico. La notizia è riportato in un articolo apparso sul Quotidiano del Sud a firma del giornalista Attilio Ronga. Ecco cosa scrive il collega al riguardo.
Il Comune di Pago torna nel mirino dell’Antimafia. Dopo una prima serie di acquisizioni avvenuta nei mesi scorsi, il pm della Dda di Napoli Francesco Soviero ha delegato nuove attività agli agenti della Squadra Mobile di Avellino relativamente alle attività amministrative dell’Ente. Così gli uomini agli ordini del vicequestore Marcello Castello, qualche giorno fa, sono tornati in Municipio per effettuare quanto disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. E gli agenti della sezione criminalità organizzata della Mobile non sono certo andati via a mani vuote dal Comune di Pago, portando via gli atti che sono finiti all’attenzione della magistratura, quelli su cui si concentrano, insieme alle ulteriori acquisizioni già fatte da parte della stessa Squadra Mobile, le attività del pm che coordina le indagini. Nel mirino c’è sempre il settore legato ai lavori pubblici, quello su cui si concentrano maggiormente le attenzioni della criminalità organizzata. Al momento c’è il massimo riserbo su quelle che sono le documentazioni acquisite da parte della Mobile. Ma l’indagine c’è e va avanti anche da alcuni mesi. Per questo, le ulteriori attività confermano che l’attenzione sul fronte della pubblica amministrazione da parte della Direzione Distrettuale Antimafia e della Squadra Mobile di Avellino resta molto alta. Da mesi ormai, una volta disarticolata l’ala militare dei clan, che nonostante anche le recenti scarcerazioni vedono ancora i vertici in carcere, la Dda si sta concentrando su settori ancora poco esplorati finora, anche per dare priorità alle inchieste relative a reati di maggiore allarme sociale, quali estorsioni e delitti. Anche se proprio Pago è uno dei comuni sciolti per mafia dopo l’inchiesta della Procura Antimafia sul Piano Urbanistico, quello che ora vede a processo una serie di imputati, senza aggravante mafioso. Un’inchiesta che il pm Francesco Soviero ha fatto partire da un’altra zona calda, quella del Mandamento. Pochi mesi fa, infatti, sempre su delega del magistrato antimafia erano stati acquisiti nei comuni di Avella e Baiano una serie di atti e davanti al pm della Dda erano stati ascoltati come persone informate sui fatti anche sindaci dei due comuni e dirigenti degli uffici.