“Un anno se ne va ed un altro sta per arrivare! Ecco qualche riflessione personale, va’ a tutti quelli che dopo tragedie non hanno più un tetto e ora aspettano di poter finalmente tornare alla normalità. A tutti quelli che aspettano di poter ricostruire la propria casa, che con il loro sacrificio e con il loro dignitoso silenzio hanno atteso di poter avere di nuovo un posto dove vivere con i loro affetti più cari. Ricostruire è difficile quando si è perso tutto, anche i ricordi che possono risultare a volte ingombranti, ma quando sono perduti si portano dietro un pezzo di vita, un frammento di esistenza, qualcosa che era rimasto a ricordare un giorno felice o una persona cara. La normalità e l’umanità. Quella strappata per colpe troppo spesso anche causate dalla mano dell’uomo, per scelte dissennate di gestione del territorio. Perchè la Natura prima o poi si ribella, spazzando via tutto quello che trova davanti al suo naturale corso, senza distinzioni. E spesso sono i più deboli a finire travolti, come in una metafora di vita e di storia. Il mio buon anno, dunque, va’ proprio alle famiglie de L’Aquila, che ancora attendono una ricostruzione anelata ma mai definita e a quelle del Sannio, che hanno vissuto qualche mese fa la disastrosa alluvione. Mai arrendersi, che questo 2016 per voi possa essere un anno di speranza ma anche finalmente di realizzazione di un sogno, tornare a vivere la quotidianità senza emergenze e con un tetto sicuro”. Peppe Rubinaccio #ionondimenticomarivendicoetu?