Una prima ed importante occasione per entrare in confidenza con i nuovi bandi PSR sull’agricoltura. Quelli che sono stati illustrati dai funzionari regionali, ieri sera nella sala consiliare del Municipio di Taurano, nel corso di un confronto tecnico promosso ed organizzato dal PD del Vallo Lauro. In cattedra sono saliti i “tecnici”. In particolare, il dirigente dello Stapa Cepica di Avellino Claudio Ansanelli, e il dottor Italo Santangelo, dirigente dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania. Sono stati loro ad illustrare le nuove misure del PSR. «Non ci saranno fondi a pioggia – ha spiegato Santangelo – Potranno concorrere all’ottenimento dei finanziamenti gli agricoltori attivi». Quelli cioè che in questi anni si sono messi in regola con la costituzione di una vera e propria impresa agricola, con tanto di partita iva ed iscrizione alla camera di commercio. E per chi non l’ha fatto? La soluzione viene prospettata da Ansanelli: «Una grande fetta di risorse europee sarà destinata alle nuove organizzazioni dei produttori». Le OP potrebbero rappresentare la strada maestra per tante “imprese non imprese” del Vallo Lauro-Baianese che, così come sono, hanno zero possibilità di intercettare i contributi regionali. Le conclusioni del confronto sono state affidate a Corrado Martinangelo, collaboratore del Ministero per le politiche agricole e forestali. «Non amo le polemiche ma i fatti», ha affermato il consulente del Mipaf provando a fare chiarezza su alcuni temi abbastanza controversi. «Il cinipide come calamità lo ha riconosciuto il Governo Renzi lo scorso 7 maggio. Abbiamo dunque messo in campo una vera e propria legge, che va oltre il semplice ristoro finora previsto per i danni derivanti da alluvioni o eventi atmosferici. Foglia parla di leggere regionale, ma si confonde con la lotta biologica, il ristoro è tutta un’altra cosa. Caldoro non ha mosso un dito, bastava una semplice delibera di declaratoria che non c’è mai stata. Ecco perché non comprendo le polemiche. Dinanzi ad un fatto così importante per la collettività – ha concluso Martinangelo – tutti dovrebbe raccontare la verità mettendo in evidenza la fondamentale azione dello Stato».