Nel pomeriggio di ieri 22 settembre è stata data esecuzione all’Ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di CAVA Biagio, nato a Quindici il 16.10.1955. L’ordinanza è stata emessa per i reati di omicidio e di detenzione illecita di armi, aggravati dal metodo mafioso:’ trattasi dell’agguato commesso ai danni di GRAZIANO Antonio e GRAZIANO Francesco, awenuto in San Paolo Bel Sito (NA) l’11.06.2004.
L’efferato delitto in contestazione è maturato e si inserisce nel contesto della contrapposizione tra le due associazioni mafiose CAVA e GRAZIANO: esso costituisce la risposta del clan CAVA alla cd. strage delle donne awenuta nel 2002in cui furono uccise da parte di esponenti del clan GRAZIANO tre donne della famiglia CAVA , tra cui una figlia, la sorella e la cognata di CAVA Biagio, mentre un’altra figlia di questi rimase paraplegica in conseguenza delle ferite riportate. L’organizzazione dell’agguato e le modalità furono stabilite da CAVA Biagio, mandante del duplice omicidio. CAVA Biagio sta scontando la pena di anni 30 di reclusione in quanto è stato condannato dal Tribunale di Avellino, nell’ambito del p.p. nr.26026103 R.G.N.R., per i reati di associazione camorristica, estorsione, tentato omicidio, intestazione fittizia’di beni ed altro. Gli esiti investigativi hanno evidenziato la posizione verticistica mantenuta da CAVA Biagio nell’ambito dell’associazione camorristica denominata clan Cava, facente capo allo stesso CAVA Biagio e al cugino CAVA Antonio.
L’agguato fu portato a termine nel centro cittadino di San Paolo Bel Sito, nel mentre le due vittime si stavano recando al supermercato denominato ” La Fonte” sito in Nola, gestito da GRAZIANO Antonio, suocero del boss GRAZIANO Adriano. I due killer, a bordo di una motocicletta, muniti di una radio ricetrasmittente ed entrambi armatr di due pistole calibro 9x2l e 7.65, dopo aver avuto il segnale da altro complice, intercettarono l’autovettura nel centro cittadino di San Paolo Bel Sito e, approfittando che la caneggiata era momentaneamente bloccata da un mezzo meccanico che impediva il passaggio, si affiancarono all’auto ed esplosero diversi colpi di pistola all’indirizzo delle due vittime, uccidendole. L’esatta ricostruzione dell’agguato è stata possiblle grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, ma soprattutto all’intensa attività investigativa svolta da Personale della Prima Sezione – Criminatità Organlzzata della Squadra Mobile della Questura di Avellino.