“Niente imu agricola per i comuni a rischio idrogeologico”. La proposta è stata avanzata dal coordinatore regionale dell’Anpci Campania Antonio Bossone. Un appello ai parlamentari impegnati per la definizione delle norme in merito all’Imu agricola in Commissione Finanze a Palazzo Madama: “escludere dal pagamento dell’Imu agricola i comuni ad alto rischio idrogeologico e quelli che hanno subito danni al raccolto determinati dalle emergenze o da infezioni come il cinipide della castagna. Abbiamo ritenuto come Anpci necessario sollecitare, in prossimità dell’approvazione in Commissione al Senato di questo provvedimento, la possibilità che vi sia l’esclusione dei tanti terreni anche se parzialmente montani ma ubicati in quelle aree interne particolarmente depresse e soggette a particolari condizioni di degrado anche per cause di dissesto idrogeologico. Occorre una riclassificazione operosa che dia credibilità all’esclusione mentre diverse aree sono state incluse, forse erroneamente, a godere di benefici senza averne i requisiti ma solo per l’appartenenza a Comuni dichiarati interamente montani anche ricadenti in riva al mare. Qual è il vero rischio? La desertificazione di intere aree montane, già soggette a grave rischio idrogeologico in tutta la Campania. Chiediamo di modificare la norma tenendo conto di un indicatore diverso da quello che il Governo ed il Mef hanno preso in considerazione. Non quello del livello del mare del comune di riferimento ma quello delle particelle dei terreni di riferimento. Facciamo perciò appello ai parlamentari affinché prendano in seria considerazione questa iniziativa, che oltre a dare ossigeno all’economia agricola di interi territori della regione Campania, consentirebbe anche di evitare al danno, già patito dai coltivatori irpini e campani, anche la beffa di una tassazione ulteriore ed insostenibile”.