«Ho atteso qualche giorno prima di intervenire sulla vicenda dei forestali e su quanto è emerso dalla manifestazione organizzata dal candidato governatore della Campania per il centrosinistra ad Avellino con gli operai di tutta la regione. Ma alla luce di quanto letto, una serie di considerazioni vanno pure fatte: in primis, De Luca dimentica che la vertenza relativa al comparto è frutto della mala politica operata dalla gestione Bassolino & C. di cui anche egli fa parte. Lo ha fatto fino a poco tempo fa. E questa circostanza propone l’immagine del candidato del centrosinistra come quella del classico «cane che si morde la coda». Addebitare i costi e le conseguenze di scelte scellerate sul comparto alla giunta Caldoro è quanto di più falso, consapevolmente si possa asserire». E non c’è solo questo. Ovviamente quello presentato al De La Ville è un piano-truffa. De Luca promette assunzione in due anni. Una cambiale in bianco, quella firmata dal candidato governatore del centrosinistra. Per quanto mi riguarda, una semplice speculazione, resa ancora più grave e soprattutto da vero e proprio sciacallaggio quando De Luca ha citato il forestale di Aiello del Sabato suicida perché da mesi senza stipendio. E dov’era quando avvenne la tragedia? Ha mai dato solidarietà a quella famiglia? Mi sembra proprio di no. E questo basta per descrivere l’autenticità di quella solidarietà. Infine permettetemi un ultimo passaggio. Scorrendo il web ho trovato anche una richiesta che nel luglio 2013, quando il buon candidato De Luca era ancora viceministro del governo Letta, in cui il il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Provincia, Franco Annunziata, commentando le dichiarazioni del consigliere provinciale del Pd, Giovanni Coscia. «condivido la sollecitazione del consigliere provinciale del Pd, Giovanni Coscia, e gli chiedo di farsi portavoce presso il viceministro alle Infrastrutture, Vincenzo De Luca affinché, in ragione dell’importante incarico, si impegni in modo risolutivo nel reperimento dei fondi necessari per potenziare il servizio”. E mi chiedo: cosa fece l’allora viceministro per i forestali? Giuseppe Rubinaccio