“C’era una volta la Casa di cura “Parco degli Ulivi”, un investimento nel Vallo di Lauro, a dir poco coraggioso, nel campo della Sanità, una scommessa senza precedenti per il nostro territorio fino ad allora fuori da ogni circuito politico, economico, sociale e sanitario. Nonostante le enormi difficoltà, che non staremo qui a ricordare, la struttura riuscì, grazie agli investitori da una parte ed al sacrificio delle risorse umane (leggi ex-dipendenti) dall’altra, a diventare un polo di attrazione per alcuni settori di eccellenza, come la Radioterapia Oncologica (l’installazione del Mevatron fu una delle prime in Italia), la Cardiologia e la Riabilitazione. Purtroppo, come spesso avviene in questa ”Valle di lacrime”, nel momento in cui c’era bisogno di un’unione di intenti da parte di sindaci e consiglieri provinciali, la maggior parte di essi non mosse un dito, spegnendo le residue speranze sia degli utenti sia dei dipendenti, abbandonando alla deriva la struttura. Noi dipendenti, che con coraggio avevamo lottato fino alla fine, visto che la GESCO era disponibile a rilevare il tutto, ci siamo ritrovati, invece, sempre grazie all’indifferenza di chi poteva e doveva, senza lavoro dalla sera alla mattina. Quante promesse disattese, quante speranze negate, quante aspettative tarpate, quante possibilità di lavoro infrante. Oggi, dal lontano luglio 2002, quando ormai sono rimaste solo le “ceneri” della ridente ed accogliente struttura, deturpata e violata dal più squallido e disonesto vandalismo e sciacallaggio, anche grazie all’incuria dei responsabili ASL, gli stessi politicanti, all’epoca inermi, si ergono a paladini del territorio, garantendo (così come hanno già fatto circa 3 anni fa con la connivenza malvagia del direttore generale dell’ASL, la riapertura della clinica, grazie agli “oboli” del “chierichetto” Caldoro. Com’ è costume consolidato, per chi persevera in una politica da I e II repubblica messe insieme, si continua a speculare e sciacallare sull’ignoranza e sui bisogni dei cittadini. Purtroppo, siamo ancora lontani, e noi siamo lo specchio di questa politica, da un cambio di mentalità machiavellica e di cultura politica finalmente al servizio dei territori e dei suoi cittadini”. Così gli ex dipendenti della Casa di Cura “Parco degli Ulivi”.