Il sindaco di Lauro ordina alla Regione Campania di provvedere immediatamente alla rimozione dei calcinacci e dell’altro materiale edile abbandonato da ignoti sulla banchina del regio lagno situato nei pressi della Napoletana Gas. Il provvedimento fa seguito al verbale redatto congiuntamente dagli agenti del comando della polizia municipale e dal Corpo Forestale dello Stato, che effettuarono lo scorso 1 ottobre un sopralluogo nelle aree interessate dalla mini discarica. Della situazione di degrado era al corrente anche il Prefetto di Avellino, Umberto Guidato, che nelle scorse settimane aveva espressamente invitato il sindaco di Lauro ad intervenire mediante ordinanza ai fini della tutela della pubblica incolumità. La richiesta del Prefetto, in un certo qual senso, era anche tesa ad accertare il perché della mancata ottemperanza del Comune di Lauro. La discarica, infatti, venne individuata e segnalata alle autorità competenti all’epoca della gestione amministrativa targata Mazzocca. Alle segnalazioni però non fecero seguito atti amministrativi. Quelli che la Procura della Repubblica di Avellino pretende ora dall’amministrazione Bossone. «No ho fatto altro che produrre tutti gli atti amministrativi idonei affinchè le autorità competenti si attivino per la bonifica delle aree premettendo che, in caso di inottemperanza, interverrà il Comune in danno», spiega il primo cittadino di Lauro. I provvedimenti assunti nel campo della prevenzione ambientale stimolano Bossone ad una serie di considerazioni, più generali, sulla gestione dell’intero ciclo dei rifiuti nel Vallo di Lauro. Anche in vista delle imminenti novità normative che saranno introdotte a livello regionale. In tal senso assume una straordinaria importanza l’audizione che Anci e Anpci terranno domani in Regione presso la commissione ambiente. Bossone parteciperà a quell’incontro in qualità di referente provinciale Anpci. «Il nostro territorio non può farsi trovare impreparato all’appuntamento», afferma sindaco. «I comuni del Vallo devono individuare, quanto prima, il soggetto deputato a gestire interamente il ciclo dei rifiuti. Personalmente, ho seri dubbi sugli Ato, troppo spesso commissariati. Forse, per i piccoli comuni, sarebbe più utile ed appropriata una gestione diretta, di natura pubblica, che consenta agli enti locali di giocare un ruolo attivo nella filiera. La situazione attuale è però confusa: nel Vallo c’è chi ha affidato il servizio ad IrpiniAmbiente, chi lo gestisce in proprio, e chi invece opera attraverso un sistema misto. Sarebbe il caso di unificare il tutto. E’ su questo che dobbiamo confrontarci. A livello di Unione dei Comuni bisogna individuare quel soggetto deputato a gestire l’intero ciclo, attuando contratti flessibili e non precari ai lavoratori del settore, ponendo in essere azioni condivise che non facciano aumentare il costo dei rifiuti. La gestione diretta, quella che porta fuori pianta organica gli operatori ecologici, permetterebbe di non pagare l’iva. E’ questa la strada da perseguire – conclude Bossone – per migliorare sotto il profilo dell’economicità e dell’efficienza, lasciando al contempo autonomia al singolo comune».