La segnalazione arriva da Lauro, dal Consigliere Giacomo Corbisiero, capogruppo di “Lauro Giovane”, opposizione alla maggioranza del Sindaco Antonio Bossone. «La questione strutture scolastiche a Lauro parte da lontano ma, per rimanere ai fatti più recenti, la surreale situazione che viviamo in questo momento ha preso avvio lo scorso agosto con la disposizione della chiusura, per inagibilità, del plesso che ospitava le scuole elementari del paese. Queste sono state trasferite nella struttura “San Filippo Neri” che, dal 2006, era stata destinata alle classi delle scuole medie, a loro volta trasferite a Moschiano. Ora, per riportare gli alunni delle quattro classi delle medie a Lauro, è stato disposto il loro trasferimento nel plesso della scuola dell’infanzia e le tre classi dell’asilo andranno in locali che rientrano nella disponibilità delle Figlie della Carità, in uno stabile che ospita anche una casa di riposo e una sede della Caritas». Oltre a questo gioco di incastri, la situazione suscita preoccupazione per il tipo di struttura che andrà ad ospitare i piccoli, di età compresa tra i due anni e mezzo e i sei. «Una serie di stanzoni comunicanti senza finestre. E, data la disposizione degli spazi, per raggiungere l’unico bagno che è nella struttura, i bambini devono passare attraverso quelle che si candidano ad essere le future classi, con tutto il fastidio che ciò può comportare allo svolgimento delle lezioni. Ma il Sindaco non lo ritiene un problema visto che alle materne le docenti non insegnano filosofia e scienze applicate ma hanno solo da, per così dire, intrattenere un poco i bambini. Perplessità le nutriamo anche per quanto riguarda lo spazio destinato ad ospitare la mensa e per il fatto che in tutta la struttura vi sia un solo bagno».
Quella della struttura di proprietà religiosa è una delle due opzioni possibili per risolvere quello che si profila sempre di più come un paradosso ma il Consigliere Corbisiero si dice scettico rispetto ad un epilogo differente. «Si tratta, come ho sottolineato nel corso dell’ultima seduta di Consiglio Comunale, di una vera e propria mortificazione dell’istituzione scolastica perché in questo paese non vi è uno, uno solo dei tre indirizzi che abbia una struttura degna di essere definita scuola. Allora io mi chiedo, che futuro garantiamo a questi piccoli, che idea della scuola vogliamo trasmettere loro? Siamo sicuri che in una condizione così precaria possano fare un’esperienza di scolarizzazione adeguata dei bambini anche piccolissimi, alcuni dei quali lasciano per la prima volta le famiglie per trascorrere del tempo con quelli che saranno sostanzialmente degli estranei? Se questo è il primo impatto con la scuola, credo che le prospettive per il futuro non siano delle migliori». In questa fase oltre ad un’attività di sensibilizzazione, incidere sull’evoluzione della questione è difficile anche perché, conclude Corbisiero, «la partecipazione da parte dei genitori non è proprio elevata. C’è un gruppo, soprattutto di mamme, che segue con maggiore attenzione, partecipando anche ai Consigli Comunali in cui la questione è all’ordine del giorno ma, evidentemente, non basta. A questo punto, mi sembrano molto chiari i motivi per i quali il numero di alunni presenti nelle scuole di Lauro sia così esiguo e perché le famiglie scelgano di portare i loro figli altrove».