Dispiacere e rassegnazione per la decisione già presa dal Comune di Lauro, e che oggi, tra l’amarezza ed il rammarico generale, trova il suo compimento: la demolizione degli ex edifici scolastici del quartiere Santa Maria. Manifestazioni di disappunto, stupore, rabbia e incredulità giungono numerose per quello che si sta verificando in queste ore. Epilogo inevitabile di una vicenda che si protraeva da tempo, e che ha offuscato, calpestato e vilipeso la pietra d’angolo di ogni società civile, la scuola; il tutto, nonostante le continue battaglie, le infinite proteste, le costanti mobilitazioni popolari di questi anni. La vicenda prende le mosse nel lontano 2006, quando venne dichiarata l’inagibiltá dell’edificio che ospitava le scuole medie, per poi continuare nel 2013, con la successiva stessa dichiarazione relativa, questa volta, alle scuole elementari. E così, oggi, Lauro, piange il crollo dell’emblema di intere generazioni, di un edificio che per decenni ha ospitato giovani studenti, lauretani e non, di un plesso considerato da sempre il fiore all’occhiello dell’intero Vallo di Lauro. Oggi Lauro piange, dunque, in un’atmosfera surreale, quasi di lutto, e la si percepisce immersa in un silenzio strano, quasi di malinconico raccoglimento. Giacomo Corbisiero, condivide con noi il suo dispiacere e le sue considerazioni: “In queste ore sta iniziando la demolizione dell’edificio che ha ospitato per decenni le scuole del nostro paese. Va via un pezzo di storia, della nostra storia, si cancellano ricordi, emozioni, momenti della nostra crescita educativa, sociale e culturale. Al di là delle polemiche, delle responsabilità, di quello che poteva esser fatto, delle soluzioni migliori, della possibilità di evitare ferite, scempi e altro, credo sia necessario adesso evitare soluzioni velleitarie. Sul destino della scuola e sul futuro di quell’area si avvii una campagna di ascolto dei cittadini, si ascolti la voce di chi in quel quartiere ci vive e ci lavora”. Carolina Schettino