Era riuscito a cavarsela dopo il blitz delle forze dell’ordine dello scorso febbraio dove altre 8 persone appartenenti al suo Clan erano state tratte in arresto, poi lasciò il Vallo di Lauro per darsi alla latitanza, ma la sua fuga durò non molto tempo in quanto i Carabinieri riuscirono a individuare le sue tracce e l’uomo fu arrestato dopo uno scontro a fuoco. Adesso, però, un cavillo fa annullare la misura preventiva della sorveglianza speciale nei confronti di Antonio Mazzocchi, l’ex poliziotto cognato del boss Adriano Sebastiano Graziano, detenuto dal febbraio del 2010 con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, recentemente annullata dalla Corte di Cassazione. I magistrati dell’Ottava Sezione, competente per la materia delle misure preventive, ha deciso infatti di accogliere i motivi del ricorso presentato dal legale di Mazzocchi, il penalista Sabato Graziano. Il provvedimento era stato sollecitato dalla DDA di Napoli nel 2009 e nel 2010 era arrivato anche il disco verde alla irrogazione della misura di prevenzione da parte dei magistrati avellinesi. Quattro anni di sorveglianza con obbligo di dimora nel comune di residenza, quelli che almeno per ora, l’ex poliziotto, non dovrà scontare quando sarà scarcerato. Una prospettiva che appare non molto lontana. Dopo l’annullamento da parte della Cassazione, infatti, la libertà, per lui, potrebbe essere vicina.