Dopo il grande successo del debutto di quest’estate con “Evviva la Repubblica! -piccola storia sandedista” i giovani professionisti de “Il Demiurgo” hanno scelto ancora Lauro come teatro per la prima del loro nuovo ed attesissimo spettacolo, “Syfridina”, tenutasi nella serata di sabato 3 gennaio. Continua perciò alla grande la stagione culturale inaugurata da questa realtà di originali talenti, che raggiunge l’apice con quest’ opera suggestiva e dai forti picchi emotivi, interamente ideata e sceneggiata da Franco Nappi, artista emergente e motivo di vanto ed orgoglio per tutta la nostra comunità. L’obiettivo e lo scopo precipuo perseguito da Franco nel corso dell’ intero anno appena conclusosi, trascorso interamente al servizio di Lauro e della sua rinascita culturale, è stato quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione di temi e soggetti a carattere storico, incentivando, a tal fine, la partecipazione soprattutto di personalità locali, che hanno insieme lavorato e contribuito a regalarci momenti preziosi di autentica ricerca e riscoperta artistica. Lo spettacolo, racconta in maniera irriverente e innovativa le vicende di Syfridina, moglie di Tommaso Sanseverino, e della contea di Caserta, di cui Lauro faceva parte tra il 1266 e il 1268, anni in cui Manfredi di Svevia, figlio di Federico II e cognato di Riccardo Sanseverino, deteneva la corona ed era pronto a tutto pur di difenderla dall’ avanzata di Carlo D’ Angiò.
Con “Syfridina” abbiamo assistito e preso parte ad un viaggio a ritroso nel tempo, contraddistinto dall’ intrecciarsi di vicende storiche aneddoti, leggende e deliri, finalizzati tutti a rendere un omaggio commosso alla “terra di Lauro” e alla sue passate vicissitudini. Il pubblico, accompagnato per mano dentro la storia, ne rimane avvinto e stupito, data la varietà delle atmosfere che si susseguono a ritmo incalzante. Una commedia senza precedenti, che ha visto fondersi armonicamente una miriade di ingredienti, in uno spazio senza tempo, senza passato e senza futuro. Infatti, la potenza di quanto accaduto in quegli anni, pur essendo narrato fedelmente dai nostri protagonisti, è, tuttavia, talmente forte da aver suggerito l’idea di estremizzarne il contesto: se gli avvenimenti e i personaggi rispecchiano la realtà storica del tempo, tuttavia la scenografia minimalista ed i costumi sembrano volutamente andare in contraddizione con essi.
L’obiettivo,infatti, è quello di dare agli eventi narrati una dignità che prescinda da un’ epoca storica predefinita, così da enfatizzarne la forza intrinseca, tale, appunto, da travalicare i tempi.
Oltre che a Franco, ideatore e primo motore di tutto il progetto, un plauso particolare va alla protagonista Lilith Petillo, perfetta nei panni di Syfridina grazie alla sua voce intelligente, calda ed empatica, sintomo della sua personalità forte e dominante, al punto tale che per Franco Nappi “Syfridina non avrebbe mai visto la scena se non avessi conosciuto Lilith”. Ancora, complimenti sentiti vanno a Venanzio Amoroso, che ha invece interpretato Riccardo Sanseverino, oltre ad essersi occupato interamente della regia: “Venanzio ha un talento visionario- dice Franco- che gli consente di costruire scene complesse in maniera unica, originale e creativa e soprattutto riesce a farlo e a trasmetterlo ai suoi attori con una lucida semplicità che lo rende, nonostante la giovane età, uno dei registi teatrali più promettenti su piazza”.
Bravissimi ed entusiasmanti tutti i membri del cast: Alessandro Balletta(Guglielmo), Ferdinando Nappi (Pietro), Marina Andeloro (Beatrice), Franco Nappi (narratore), Marco Guerriero (Corrado di Sanseverino), Daniele Acerra (Ruggiero di Lauria),Emilia Esposito (Caterina di Ginevra), Salvatore Grasso (Giovanni De Bomont).