“In seguito alle polemiche e alle critiche legate alla nascita del gruppo Cantori Biancovestiti, mi è sembrato opportuno offrire alla comunità marzanese alcuni chiarimenti; ho preferito esprimermi tramite manifesto pubblico per raggiungere più persone possibili, ma soprattutto perché in chiesa avrei tolto spazio alla Parola di Dio e su Facebook avrei dato origine ad altri dibattiti inutili. Tutto è nato quando mi sono ritrovato davanti alla “proposta” di alcuni fedeli marzanesi di concretizzare ciò che si stava avvertendo da tempo come un’esigenza, ovvero dare un’identità propria al gruppo cantori biancovestiti, sulla scia degli altri gruppi omonimi del Vallo. Quest’iniziativa, caratterizzata praticamente dal desiderio di curare meglio alcuni momenti della Settimana Santa, di creare uno Statuto e di attuare delle modifiche nella “forma”, e non nella “sostanza” (abiti nuovi, stendardi propri, restauri dei lampioni etc. ), è stata condivisa dalla maggior parte dei convocati e per questo anche da me appoggiata. Tuttavia si è verificata la fuoriuscita dal gruppo di alcuni membri appartenenti alla Congrega, che hanno preferito continuare per conto proprio la tradizione dei canti del Venerdi Santo. Non riuscendo a trovare una mediazione tra la maggioranza pronta alla novità e una minoranza conservatrice, come parroco pro-tempore e quindi come principale responsabile e curatore della vita sacramentale e pastorale di questa comunità, ho comunque permesso la costituzione del gruppo autonomo. Questi sono i motivi:
1. Il gruppo non nasce per sovvertire un ordine già costituito o per soppiantare “vecchie guardie”, ma per dare un volto nuovo a un’eredità ricca e significativa.
2. Il gruppo non nasce per affossare tradizioni religiose ma per rinforzarle e coordinarle.
3. Il gruppo non raccoglie offerte per scopi oscuri o per interessi personali, ma semplicemente sostituisce e continua l’impegno di alcuni fedeli laici nell’usuale raccolta di offerte per questo periodo liturgico. Ogni residuo della colletta, come d’altronde per gli anni passati, è destinato ai bisogni della parrocchia e regolarmente certificato nei bilanci.
4. Al di sopra di ogni tentativo di controllo da parte di un’oligarchia cittadina, difendo il diritto di ogni fedele a costituirsi in associazione, se è per fini giusti, in armonia coi programmi pastorali e con un adeguato numero di adesioni.
5. Tra la creatività di alcuni, che può sembrare attivismo impulsivo, e il conservatorismo di altri, che può sfociare nell’ottusità, io da parroco preferirò sempre la prima.
6. Il gruppo è pronto a un dialogo costruttivo ed è tuttora disponibile a collaborare coi confratelli nell’esecuzione “unica” dei canti del Venerdì Santo. Ogni ruolo di responsabilità richiede delle scelte: con questo comunicato pubblico spero di aver chiarito le motivazioni della mia scelta e soprattutto di aver presentato alla comunità il vero volto di quest’associazione”. Questo il contenuto della missiva scritta dal parroco di Marzano di Nola Don Vito Cucca, in merito alla nascita della nuova Associazione “San Trifone Martire”