Quanto accaduto a Pago Vallo Lauro non può non preoccuparci. Era dagli anni della faida che non si sentiva sparare così. Un territorio che ha dovuto fare i conti con i morti ammazzati, con le vittime innocenti, con la solitudine e lo sgomento per un destino a cui sembra cosi difficile sottrarsi.
Oggi, a distanza di qualche tempo, è ripiombata la paura. Un clima che non si viveva più da anni quando si era faticosamente cercato di ricostruire una normale quotidianità.
Nel corso degli anni siamo stati promotori, insieme a pezzi della comunità, di una ristrutturazione territoriale e comunitaria che faticosamente ha investito le energie più belle per offrire una valida alternativa alla cultura camorristica. Il nostro impegno per la speranza continua e non abbiamo intenzione di arretrare di un passo rispetto a quanto fatto fin’oggi sul territorio.
Questo non più il tempo per poter essere indifferenti di fronte a questi atti criminali. Non è più possibile pensare che farsi i fatti propri sia il modo migliore per fare la propria parte.
È necessario che tutta la cittadinanza migliore del Vallo di Lauro, che rappresenta la maggioranza, scelga di impegnarsi nella lotta alla camorra con grande forza e determinazione.
E allora vogliamo costruire una forte risposta della società civile che possa andare oltre la naturale indignazione del “giorno dopo”. Siamo convinti che il 31 ottobre quando ricorderemo Nunziante Scibelli, la prima vittima innocente della Faida tra i Cava e i Graziano, sarà la giornata migliore per unire la comunità e per riaffermare che nel Vallo di Lauro non c’è più posto per le mafie. (Libera)