Un contributo per sostenere le cure della venticinquenne Carolina Sepe, che ormai da quasi un mese lotta tra la vita e la morte nel reparto di Rianimazione del Cardarelli di Napoli, in particolare lotta per il suo bambino bambina, il feto che ha nel grembo e che potrebbe nascere con un vero e proprio risultato straordinario e sicuramente un precedente importante a livello nazionale. Così il Comune di Quindici ha deciso di dare una testimonianza alla famiglia di Carolina, che abita a Quindici, dove ora si trova il suo piccolo, di due anni, scampato alla sparatoria di Pignano grazie alla prontezza di riflessi e al coraggio dello zio Orlando e della bisnonna Bettina Crisci, che hanno fatto scudo al bimbo. In una nota è la stessa amministrazione comunale di Quindici a comunicare l’avvenuta approvazione della delibera di giunta in favore della famiglia Sepe. «E’ un momento difficile e bisogna stare vicino ai propri cittadini-si legge nello stesso- Carolina Sepe la ragazza che lotta tra la vita e la morte per sé e per il bambino che deve nasce non verrà lasciata sola dal paese in cui è residente , Quindici. La giunta comunale ha deliberato il riconoscimento di un contributo una tantum per provvedere alle incombenze necessarie per provvedere al mantenimento del bambino piccolo di un anno che attualmente è cresciuto dal padre e dai nonni ed alle cure necessarie della stessa Carolina in Ospedale. «La gente di Quindici è gente fiera ed orgogliosa, con un alto senso della famiglia e delle proprie origini e non va lasciata sola ma va al contrario sorretta ed aiutata dall’ente Comune in qualsiasi parte del mondo ed in qualsiasi condizione essa si trovi». ha detto l’assessore Caliendo Andrea , maresciallo dell’aeronautica militare, nella discussione preliminare. Carolina è una di noi, la sua famiglia unita, che lotta per il futuro e per la vita rappresenta un esempio da seguire oggi in Italia : «non dimenticare». Nessun progresso del quadro clinico della venticinquenne. Le condizioni di Carolina restano stazionarie. Nessun peggioramento del quadro clinico, ma neppure segni di miglioramento. La lotta è soprattutto quella do salvare il feto. Tra qualche giorno si dovrebbe anche sapere se si tratta di un bimbo o di una bambina. E fin quando Carolina reggerà la battaglia dei medici del Cardarelli per riuscire in quello che può essere definito un vero e proprio miracolo, continuerà. Al sesto mese, infatti, ogni momento sarà quello giusto per effettuare il parto cesareo. E procedere con l’alimentazione extrauterina del bimbo o della bimba che sia. Intanto, con quella del comune di Quindici, a distanza di un mese da quella maledetta sera di agosto, arriva una prima vera attestazione di solidarietà al dramma che sta vivendo la famiglia. Sono in tanti, comunque, a pregare affinchè mamma e bambino possano uscire da questo tunnel in cui sono stati catapultati dalla ferocia di Aschettino.