Il 1 agosto Suor Natalia Caggiano lascerà Pago e la scuola dell’infanzia “Santa Maria di Costantinopoli”, di cui è responsabile e alla quale ha dedicato gli ultimi 12 anni della sua vita affinché potesse diventare, come oggi lo è, il fiore all’occhiello della formazione primaria nel Vallo di Lauro. C’è assenza di vocazioni e il suo Ordine l’ha richiamata altrove, a Salerno, per un nuovo progetto formativo. La religiosa ha già ufficialmente salutato la popolazione paghese nel corso di una celebrazione eucaristica tenutasi lo scorso 30 giugno. Suor Natalia, furiosa ed arrabbiata perché non vorrebbe lasciare il suo progetto, nemmeno in quella occasione ha polemizzato con chicchessia per il forzato trasferimento. Ha semplicemente ringraziato il Signore per quanto fatto in questi anni e per quello che farà nel prossimo futuro. Ma ora, dopo aver appreso delle dichiarazioni del sindaco Giuseppe Corcione, la delusione e il dispiacere montano ad un livello di sopportazione non più tollerabile. «So bene che sarò richiamata dalla Madre Generale per quello che dirò, ma voglio correre questo rischio poiché, dopo 12 anni, non posso più tacere». E allora parla suor Natalia. E racconta del difficile rapporto tra la scuola dell’infanzia e l’Amministrazione Comunale di Pago che, a differenza di quanto sostenuto dal sindaco, «non ci ha mai dato nulla, creandoci solo mille problemi». «E’ noto a tutti l’impegno con il quale, sia io, sia tutte le consorelle che si sono succedute durante tutti questi anni, unitamente al corpo insegnante, abbiamo sostenuto, valorizzato, incentivato questa scuola con attività didattiche, ludiche ed educative, ma anche strutturalmente». Al riguardo, la religiosa precisa che «abbiamo investito oltre 100mila euro di risparmi ricavati dal lavoro scolastico e dalla pensione delle consorelle anziane al fine di rendere il luogo scolastico adeguatamente sicuro e a norma per la sicurezza dei bambini». «Il 30 giugno scorso, – prosegue suor Natalia Caggiano – qui a scuola si è tenuta una messa per ringraziare anzitutto il Signore per averci sostenuto in tutti questi anni. In tale occasione abbiamo salutato tutta la popolazione di Pago e del Vallo di Lauro. Ahime! Qualche giorno dopo, il 3 luglio, apprendo la falsa notizia, quella resa pubblica dal primo cittadino di Pago in un articolo pubblicato su Ottopagine. “Come amministratori, abbiamo ritenuto di incentivare le attività collaborando e sostenendo l’asilo, non istituendone uno statale (…) Abbiamo cercato di far restare le suore, scrivendo e incontrando invano la Madre Generale”. Ora mi chiedo e chiedo a tutti quelli che mi conoscono: Avete mai visto il sindaco a scuola? Non era neanche presente al nostro rito di saluto… Non si è mai interessato di produrre alcuna lettera, alcuna raccomandazione, alcuna parola che potesse favorire noi consorelle e la nostra scuola, evitando così il trasferimento». Suor Natalia è infastida. Ne fa una questione di principio. «Se non è stata spesa nemmeno una parola per questa scuola, perché il sindaco di Pago scrive: “Avere avuto per tanti anni un istituto religioso è per noi un grande prestigio”? Il sindaco spieghi piuttosto in quale giorno ha incontrato invano, o scritto la lettera alla Madre Generale». La chiosa della religiosa è un monito al sindaco, destinato ad innescare un vespaio di ulteriori polemiche. «Il mio abito bianco, simbolo di verità e purezza, non può trascendere a tali mendaci dichiarazioni da parte del sindaco di Pago, per cui nella mia veste gli dico: Redimiti dalle menzogne che racconti anche attraverso mezzo stampa! E così ritengo di continuare il mio lavoro di educatrice».