Una vera e propria pattumiera a cielo aperto, con tanto di rifiuti bruciati, fa da cornice all’istituto Nicola Pecorelli di Pago del Vallo di Lauro, abbandonato nel più totale degrado, dall’amministrazione comunale, ed in condizioni igienico sanitarie allucinanti.
Ha dell’incredibile quanto sta accadendo nel paesino di Pago del Vallo di Lauro, un borgo della provincia di Avellino, più volte protagonista di incredibili avvenimenti. Il piccolo paese di 1800 anime è stato, da sempre, teatro di faide camorristiche, che hanno dilaniato il quieto vivere quotidiano. Nell’anno 2009, l’amministrazione comunale, presieduta dall’allora sindaco Giuseppe Corcione, è stata commissariata per aver agito nella piena consapevolezza di favorire, attraverso l’approvazione del piano regolatore, gli interessi del noto clan Cava. Oltre a ciò, il signor Corcione è stato indagato dalla magistratura per omissione di atti d’ufficio, concernenti la mancata pulizia di un alveo, che avrebbe, col tempo, assunto le caratteristiche di una vera e propria discarica abusiva. Giuseppe Corcione è stato successivamente assolto per non aver commesso il fatto, dal momento che le persone, come ha dimostrato il suo avvocato difensore, Raffaele Bizzaro, che avevano denunciata l’incuria e la presenza dei rifiuti, non avevano sollecitato nessun provvedimento di risoluzione. Gli altri poco rassicuranti eventi degli ultimi anni riguardano l’attentato dinamitardo alle auto dell’ex sindaco Michele Casciello, risalente all’ultima competizione elettorale, e l’aggressione al capo gruppo della minoranza Carmine Amato, ”collegabile” – stando alla sentenza di scioglimento- ”all’atteggiamento assunto da parte del capogruppo di minoranza nell’ambito delle sedute comunali, tendente a contrapporsi alla volontà del gruppo di maggioranza.” Molti dei capi d’accusa sono caduti e l’attuale sindaco, Giuseppe Corcione, ricandidatosi dopo lo scioglimento, ha riconquistato la carica di primo cittadino; ma lo scenario d’incuria e di abbandono in cui versa l’ala posteriore dell’edificio scolastico, adibita a discarica e a luogo di incendio dei rifiuti, lasciano molto ad intendere su quale sia l’effettiva qualità dei servizi offerti dall’amministrazione comunale. Come evidenziano le foto scattate in data 6 luglio 2015, la presenza di roghi dolosi, di pattume di varia natura, di siringhe(probabilmente utilizzate da tossicodipendenti), si presentano come una vera e propria emergenza, alla quale la magistrature dovrebbe opporre, tempestivamente, il proprio intervento, per la salute degli alunni delle scuole elementari e medie. La discarica è perfettamente raggiungibile sia dagli alunni dell’istituto, sia dai cittadini. Come dimostrano le foto, i cancelli posteriori dello spiazzale sono aperti ed è possibile accedere al padiglione posteriore ovviando all’inutile muro, costruito appositamente per impedire il raggiungimento del luogo contaminato.
Da molti anni è nota la reale condizione in cui versoa l’istituto. In un paese di poco più di 1800 persone non è necessario un provvedimento formale, tanto più se è la stessa amministrazione che, consapevolmente, sceglie una scuola elementare per lo stazionamento dei veicolo adibiti alla raccolta dei rifiuti. Basta transitare per la stradina adiacente l’edificio per osservare come il degrado e la sporcizia regnino da sovrani. Da ex studenti dell’istituto Nicola Pecorelli e da cittadino di Pago del Vallo di Lauro mi domando come sia possibile invitare i membri della giunta comunale, nelle giornate apposite, per discorrere su temi quali la legalità, il rispetto dell’ambiente, le vittima di mafia, essendo, negli effetti, una giunta che si impegna davvero poco per mantenersi ‘pulita’, agli occhi dei suoi giovani cittadini.
Chris Barlati