Nella prime ore della mattinata odierna, personale della Squadra Mobile della Questura di Avellino ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di 5 persone, di età compresa tra 32 e 68 anni, due dei quali, un 32enne di Quindici e un 54enne originario di New York, sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere e tre a quella degli arresti domiciliari. Inoltre sono stati deferiti all’A.G. altre quattro persone, di età compresa tra i 35 e i 55 anni, che a vario titolo hanno dato il loro contributo causale ai fatti delittuosi.
L’attività di indagine condotta dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile della Questura di Avellino ha avuto inizio circa 2 anni fa, a seguito della denunzia di un imprenditore edile del Comune di Quindici, impegnato in un lavoro ottenuto a seguito di una gara di appalto da parte del Comune di Domicella; questi denunciava di aver subito pressioni al fine di cedere in subappalto i lavori sopra indicati ad un’altra impresa edile e titolare di una cava per l’estrazione di materiali inerti, gestita da alcuni degli indagati oggi sottoposti a misura cautelare. Per ottenere tale cessione gli indagati hanno commesso vari atti intimidatori (l’incendio di un escavatore e di materiale edile della ditta denunciante) ed hanno avvicinato il denunciante medesimo per ordinargli la cessione dei suddetti lavori, vantando nella circostanza i loro rapporti con esponenti della criminalità organizzata locale.
L’indagine ha avuto impulso con attività di intercettazioni telefoniche ed ambientali e ha permesso di acclarare una molteplicità di condotte criminali in ordine a : turbative d’asta, minacce, incendi dolosi, danneggiamenti, detenzione illegale di armi e munizionamento.
Altro fatto illecito contestato ai soggetti arrestati e oggetto della misura cautelare riguarda la turbativa d’asta per l’affidamento di lavori da parte del Comune di Marzano di Nola. Secondo quanto accertato gli indagati hanno turbato la gara di appalto per lavori di sistemazione in una zona denominata “Vallone Madonna dell’Abbondanza di Sant’Antimo”, bandita dal Comune di Marzano di Nola. I tre titolari dell’azienda sottoposti a misura cautelare, dopo aver contattato invano il sindaco del suddetto ente locale, chiedevano ad un dipendente del Comune di Marzano di Nola, con l’aiuto di un geometra (libero professionista che aveva rapporti professionali con il suddetto comune), notizie riservate relative al numero delle ditte partecipanti alla suddetta gara d’appalto e alla percentuale massima di ribasso, al fine di aggiudicarsi, per il tramite di una ditta amica ( il cui titolare è stato sottoposto agli arresti domiciliari) l’appalto per i lavori.