Dura condanna per l’intimidazione indirizzata al sindaco di Quindici e richiesta di istituzione di un osservatorio su legalità e sviluppo
Non c’è pace per il Vallo di Lauro: è ormai da settembre scorso e cioè dall’attentato a Sopravia, che si susseguono segnali allarmanti, tra cui attentati di chiaro stampo estorsivo e minacce a rappresentanti istituzionali, imprenditoria e comunità locale.
Dopo i colpi di carabina esplosi a inizi luglio contro alcuni mezzi impegnati nella demolizione dell’edificio scolastico di Lauro, dopo il ritrovamento, qualche giorno fa, di una pistola ben occultata nel centro cittadino e pronta all’uso, stamattina è giunta notizia di un atto intimidatorio ai danni del Sindaco di Quindici, al quale esprimiamo la nostra solidarietà per l’accaduto.
Un gesto fortemente violento perché ancora una volta accaduto in pieno centro ma soprattutto perché fatto ai danni di un sindaco, massimo rappresentante istituzionale della comunità.
La gravità di tale situazione impone non solo delle prese di posizione chiare e nette che facciano piazza pulita di ogni ambiguità ed incertezza, ma anche iniziative concrete da parte di istituzioni, magistratura, forze dell’ordine e società civile.
Questi episodi che si ripetono a distanza di così poco tempo sono segnali preoccupanti non solo sotto il profilo della sicurezza ma anche della vita democratica e sociale dell’intera comunità del Vallo di Lauro.
Allo stesso modo, nonostante da tempo stiamo sollecitando una maggiore attenzione a quell’area di Irpinia, sono allarmanti anche gli appelli di amministratori locali che in vista dell’arrivo di diversi milioni di euro da spendere in opere pubbliche si richieda l’intervento dell’esercito, sintomo che c’è preoccupazione attorno al ritorno di un dominio incontrastato dei clan criminali nel controllo e nella gestione della zona e dei flussi economici che la attraversano.
Questi pericoli richiedono a tutti, ogni giorno di più, una forte assunzione di responsabilità ed una fattiva mobilitazione tale da riuscire a contrastare in maniera preventiva ulteriori episodi intimidatori e criminali che trovano terreno fertile nell’ inerzia e nel silenzio.
Per queste ragioni, oggi più che mai ribadiamo la richiesta per istituire un osservatorio permanente di legalità e sviluppo, composto da cittadini ed istituzioni, per mantenere sempre alta l’attenzione sui fenomeni criminali del Vallo di Lauro e soprattutto per costruire una concreta risposta collettiva. Non c’è tempo da perdere.