A parlare è il rappresentante del MIUR nella Vallo di Lauro, Giuseppe Rubinaccio. «Mai più primi. Dovrebbero definirsi così gli attuali amministratori regionali. E quando parlo, mi riferisco alla sanità in particolare. I medici che si imbavagliano, i cittadini che si devono pagare le cure perché sono finite le risorse e che devono attendere giorni in pronto soccorso per un posto letto, gli ospedali che chiudono, quelli che non hanno più risorse. Dopo un anno di “cura De Luca” è tornato il virus del clientelismo, della spesa non controllata. Il motto di De Luca e dei suoi adepti è stato sempre: mai più ultimi. Bene, allo stato, numeri e cifre alla mano, festeggiamo il primo fallimento. Sì, perché siamo di nuovo ultimi. Fino al 2011, nel periodo in cui governavano De Luca e il Pd, i dati riportano che la sanità campana era ultima in Italia. I Lea, i livelli essenziali di assistenza, si fermavano a 101 punti. Con la gestione della giunta Caldoro si è passati da 101 a 136, certo non ancora sufficiente ma siamo stati sicuramente la regione che, insieme alla Toscana, ha ottenuto il miglioramento più forte. Oggi si torna indietro, con De Luca, dai primi dati che mi risultano per il 2016 siamo tornati ultimi. È un dato molto negativo. Siamo di nuovo una Regione canaglia».