Una barriera architettonica è un qualunque elemento costruttivo che impedisce o limita gli spostamenti o la fruizione di servizi, in particolar modo a persone disabili, con limitata capacità motoria o sensoriale Una barriera architettonica può essere un gradino, una rampa troppo ripida et similia. Al di là della definizione terminologica,una barriera architettonica è un ulteriore limite che noi,cosiddetti normodotati, poniamo alla già invalidante vita dei disabili. A farlo, siamo proprio noi sui cui chi è incollato ad una carrozzella, dovrebbe contare,noi che dovremmo cercare di alleggerire un’ ingiustizia che li ha segnati dalla nascita o con cui hanno dovuto familiarizzare ex abrupto. La rimozione delle barriere architettoniche è prevista dalla legge. La normativa che disciplina l’accessibilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche è la legge 13/89 che stabilisce i termini e le modalità in cui deve essere garantita l’accessibilità ai vari ambienti privati ma anche pubblici. Questa legge concede anche contributi ai cittadini per l’abbattimento delle barriere su immobili privati già esistenti ove risiedono portatori di menomazioni o limitazioni funzionali permanenti i quali devono presentare la domanda di rimozione. Inoltre, è stato stabilito nelle ultime ore che entro la fine di Aprile le Regioni devono comunicare al Ministero delle infrastrutture l’ammontare delle risorse necessarie a finanziare nel 2016,tramite il fondo previsto dalla legge in precedenza citata (13/89) l’abbattimento delle barriere architettoniche. Per quanto riguarda i luoghi pubblici la legge 104/92 (legge quadro sull’Handicap) se ne occupa in modo più dettagliato. Alcuni commi della legge, infatti, introducono tutele in diversi campi (sanità, lavoro, scuola, trasporto). In ogni caso se ne evince che le persone con disabilità in nessun caso possono essere escluse dal godimento di servizi prestazioni e opportunità ORDINARIAMENTE goduti da ogni cittadino. La legge 104/92 prevede che il rilascio delle concessioni edilizie sia vincolata al rispetto della normativa in materia di barriere; che siano dichiarate inagibili e inabitabili le opere realizzate in edifici pubblici o aperte al pubblico in modo da comprometterne l’accessibilità e che sia riservata una quota di fondi per opere nell’ edilizia residenziale pubblica.
Quello connesso alle barriere architettoniche è diventato un problema molto discusso nell’ultimo periodo anche grazie all’iniziativa di Iacopo Melio. Iacopo è una persona speciale, che è riuscita a fare della sua invalidità,che lo tiene strettamente legato ad una carrozzella ,la fortezza della sua vita, ha lanciato infatti l’iniziativa “Io vorrei prendere il treno” per rendere note le aspre condizioni di vita di chi il dolce,purtroppo non lo ha avuto. Sull’esempio di Iacopo, ho deciso di fare un tour nel nostro Mandamento e il souvenir che porto a casa è tutt’altro che gradevole. Alcune farmacie della zona (eccetto Avella e Quadrelle), studi medici tutti, tra l’altro, fotografati in pieno orario lavorativo il che significa che lo “scivolo” non lo hanno neanche movibile poiché non possono prevedere l’arrivo di una carrozzella ,né tanto meno una persona disabile deve chiedere al momento, che venga messo perché le spetta di DIRITTO (non dimentichiamo questo piccolo particolare). Inoltre ,come ben potete vedere dalle foto, persino la Chiese sono sprovviste di un accesso riservato ai disabili. Non erano i sacerdoti a porsi dalla parte di tutti,soprattutto dei più deboli? Per caso qualcuno vieta ai disabili di accedere nel luogo del nostro signore? Ho sentito sacerdoti indignarsi per la mancanza di fondi per la manutenzione, di altri adirarsi perché nessuno o meglio pochi supportano le proprie caritatevoli cause ma nessuno porsi il problema della rimozione delle barriere architettoniche. Da cittadina Mugnaese, il mio appello va rivolto al rettore del santuario di Santa Filomena. Da tempo, fulcro di pellegrinaggi vari da parte anche e soprattutto di persone sulla sedia a rotelle è inammissibile che non vi sia un accesso riservato alle persone disabili così come è inammissibile che ogni anno, durante i battenti di Santa Filomena, molti di coloro che decidono di unirsi alle varie squadre, in questa marcia religiosa per la Santa del paese, debbano essere alzati con la carrozzella, da tre o più persone. E, d’altra parte, questa mancanza è un controsenso sia con l’imponente struttura che viene messa a disposizione di turisti che vengono da ogni parte del mondo, sia con l’efficienza del piano zona di Mugnano del Cardinale che da anni si è posto dalla parte dei più deboli e aiuta loro ad avere una vita migliore. Ciò che voglio dire e far capire, è che quello che per noi è un gesto banale,ordinario come andare a fare la spesa, per i disabili non lo è a causa di quel piccolo gradino che impedisce loro l’accesso alla struttura, allora perché non rimuoverlo e facilitare, con un piccolo gesto,la vita ai disabili? Con l’augurio che questo messaggio possa essere da monito e non solo una semplice critica ricca di indignazione, vi rinnovo l’appuntamento a Mercoledì prossimo e colgo, inoltre, questo momento per precisare, a coloro i quali potrebbero dire che il santuario ha un accesso a parte, che esiste l’opportuna segnaletica la quale è appunto richiesta dalla legge.