a cura di don Giuseppe Autorino
Con la Domenica della Palme entriamo nel vivo del Mistero Pasquale. L’euforia dell’ingresso solenne di Gesù a Gerusalemme, ben presto sfocia nell’ombra del Calvario. Ma sappiamo, che da questa alternanza di gioia e dolore per sempre esploderà per tutta l’umanità l’intramontabile luce della Risurrezione del Signore. Con questo spirito di attesa, viviamo gli eventi della settimana Santa. La domenica delle Palme nella storia della salvezza segna l’inizio ufficiale della profezia del santo Simeone, riguardante la futura collocazione apologetica della Persona di Gesù dinanzi al mondo. A questa collocazione fanno da cornice due ben noti simboli: l’ulivo e la palma.
La profezia del Santo Simeone: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori”. ( Lc. 2,34)
Gesù segno di contraddizione.
Due ben noti e significativi simboli :l’ulivo e la palma: “ La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi (ulivi e palme) e li stendevano sulla via “ (Mt. 21,8) così narra S. Matteo.
- L’ulivo: simbolo della fortezza e della consistenza anche se sottoposti alle intemperie. L’ulivo dunque, ci ricorda la fortezza e la perseveranza nel seguire Cristo, soprattutto in un clima di pace, di concordia e di gioia con tutti, specialmente oggi dove purtroppo dilaga il virus della contrapposizione, della discordia, e della aggressività.
- La palma: altro simbolo forte della vittoria, riservata ai coraggiosi testimoni e martiri della fede. I martiri ci sono stati ci sono e ci saranno sempre, perché: < il Mondo – diceva Paolo VI – ha più bisogno di testimoni che di maestri>.
Della sindrome di Erode: è il segno tra i più subdoli perché si camuffa facilmente nel panni dell’ipocrisia e di un perbenismo di facciata unico. Erode disse ai Magi: “Andate e informatevi accuratamente del bambino, e quando lo avrete trovato fatemelo sapere perché anch’io venga ad adorarlo” (Mt. 2,8). Questo segno potrebbe rappresentare benissimo: mafia, massoneria, e quanti vorrebbero eliminare il cristianesimo con i guanti di velluto.
Conclusione. Iniziamo la settimana Santa con il grido salvifico Osanna che lo scorrere del tempo in questa vita sia un Osanna continuo preludio di quello che nella Gloria di Dio non finirà mai.